Home Sport Divella Mesagne Volley vince 3 – 2 con il Napoli – di Mauro Poci

Divella Mesagne Volley vince 3 – 2 con il Napoli – di Mauro Poci

da Cosimo Saracino
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“Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l’etterno dolore, […], lasciate ogni speranza, voi chʼintrate”. Prendo spunto dal sommo Poeta per suggerire alla nostra amministrazione comunale di colorare la splendida parete dʼingresso del Palazzetto dello sport con le parole che Dante impresse sulla porta degli Inferi. Non è lecito sapere se il catino di via Udine rappresenti effettivamente uno dei gironi dellʼInferno, sicuramente è diventato nel tempo terra di difficile conquista per chiunque ci abbia provato. E se nemmeno il fortissimo Napoli, sconfitto per 3-2 se pur pieno zeppo di giocatrici con trascorsi in B1 e A2, è riuscito a saccheggiare il fortino mesagnese, è lecito pensare che ci sia una sorta di magia a proteggere lʼimbattibilità casalinga delle gialloblu. “Dopo la quarta vittoria al tie-break, oggi contro una formazione fortissima, non si può più parlare solo di tecnica, di tattica, di pallavolo. Eʼ chiaro che ci sia un qualcosa in più che spinge le nostre giocatrici a tirare fuori il meglio nei momenti difficili. Sarà lo spirito di squadra, un tecnico preparato, un pubblico commovente, una dirigenza coesa e attenta, forse tutte queste componenti insieme, non lo so. Sta di fatto che siamo orgogliosi delle nostre ragazze, contenti della vittoria e soprattutto dello spettacolo che abbiamo espresso insieme alle nostre avversarie”. Commenta in questo modo il Presidente Sportelli, al termine di cinque set bellissimi che hanno visto le mesagnesi vincere, tra alterne fortune, una partita dalle mille emozioni. La Real Volley Napoli si presenta sul parquet di via Udine con la novità Mileno, palleggiatrice di alto livello chiamata ad arricchire un roster già importante. Coach Giunta risponde con “le solite note”: Abbracciavento in regia, Labate (k) opposta, Culiani e Cristofaro al lato, Iacca e Mazzotta centrali e Zurlo libero. In panchina Rosato, De Mitri, Prete, Lapenna e Liguori. Il primo set è di marca napoletana. Le giocatrici di mr. Caliendo riescono a prendere subito il largo sfruttando qualche problema in ricezione e nella costruzione del gioco. il 14-25 finale racconta esattamente la differenza di valori in campo. Assorbito lo scotto del primo gioco, le ragazze di mr. Giunta iniziano la propria partita, correggendo gli errori del set precedente e imprimendo un ritmo infernale allʼincontro. Il livello del servizio sale esponenzialmente ed il Napoli non riesce più a sfruttare il centro come nelle prime fasi dellʼincontro. Culiani e Cristofaro iniziano a martellare la difesa avversaria con regolarità e la retroguardia mesagnese contiene molto bene sia Armonia che Cammisa. Il secondo ed il terzo set sono due monologhi gialloblu, chiusi sul 25-19 e 25-14, e consentono alla Divella di ribaltare il risultato e portarsi sul 2-1. Lo sforzo enorme per capovolgere la partita, al cospetto di una squadra molto strutturata fisicamente e ben messa in campo, viene pagato nel quarto parziale, nel quale si può dire che le mesagnesi osservino “un turno di riposo” in attesa del tie-break decisivo (9-25). Al quinto set la musica cambia. La partita torna ad essere equilibrata e si gioca punto a punto. Si procede al cambio campo sul 6-8 per Napoli che allunga fino al 6-9. Quando sembra difficile ipotizzare una rimonta, la Divella si rimette in carreggiata grazie ad una prova di tecnica e cuore. Si torna in parità sul punteggio di 11-11 e nel finale un ace di capitan Labate chiude i giochi sul 15-12 che scatena la festa mesagnese. “Una partita bellissima”, commenterà coach Giunta, “ringrazio la dirigenza, il presidente Sportelli ed il dg Saponaro, il pubblico, le mie ragazze ed il patron Antoniolli, che in settimana mi è stato particolarmente vicino”. Divella Mesagne Volley: Abbracciavento 1, Labate (k) 7, Culiani 19, Cristofaro 14, Iacca 3, Mazzotta 10, Lapenna 1, Liguori 1, Rosato, De Mitri, Prete, Zurlo L1. All. Giunta, Ass. Zurlo. Qualcuno ha detto che la festa è apparsa eccessiva, quasi si trattasse di una finale. Chi lo ha detto forse non conosce la fame di sport che cʼè a Mesagne. La testimonianza più grande è il pubblico stupendo di ieri sera: oltre 700 persone (nuovo record) sono state contate durante la partita, con tantissima gente in piedi ai bordi del campo e dietro le gradinate. Qualcuno ha scritto che i campionati si vincono allʼultima giornata. Chi lo ha scritto, forse, non ha capito lo spirito che ci anima. Noi non abbiamo costruito una squadra per dominare il campionato, noi siamo il piccolo “Davide” che affronta i tanti “Golia” di questo girone. Ci godiamo il momento e il ruolo di guastafeste, consapevoli di poter scivolare in qualsiasi situazione. Qualcuno ha maliziosamente voluto accennare ad una chiamata arbitrale non corretta nel finale, che avrebbe indirizzato lʼincontro. Ammesso che sia così, e non sto dicendo che lo sia, ridurre cinque set ad unʼipotetica svista arbitrale minimizza il grande spettacolo offerto da quattordici splendide ragazze che si sono affrontate lealmente per due ore e mezzo. Se errori ci sono stati, certamente sono stati distribuiti. Tuttavia, qui a Mesagne, di arbitri non ne parliamo, lasciando ad altri speculazioni di questo tipo. Velasco diceva: “Chi vince esulta, chi perde spiega”. Tutte queste persone che continuano a cercare ogni possibile modo per rovinare la festa alle nostre ragazze ed al nostro pubblico non hanno capito una cosa: noi remiamo tutti dalla stessa parte e siamo forti proprio perché ci isoliamo da tutto ciò che non è sport. Facciamo tantissimi complimenti al Napoli, squadra di categoria superiore, ma con grande umiltà invitiamo tutti a dare unʼocchiata alla classifica. Nonostante le difficoltà strutturali ed economiche, nonostante i mille infortuni di questʼanno, nonostante il nostro budget sia un terzo di quello dei nostri diretti concorrenti, la classifica ci regala almeno unʼaltra settimana da capolista. A noi piace vivere questo sogno e, che duri una settimana o un anno, vogliamo vivercelo fino in fondo. Come cantava Vasco: “Noi siamo ancora qua, eh già”. MAURO POCI

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