TORRE – Domani (15 gennaio) alle 18 il teatro comunale di Torre ospita la presentazione del libro “La cicatrice” della giornalista Federica Marangio. Foyer d’autore. Questo il nome della rassegna culturale organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione “Gruppo Guide Turistiche” presieduta dalla professoressa Maria Pia D’Apolito. Una rassegna fitta di appuntamenti che copre l’inverno fino a marzo per suggerire serate da dedicare al piacere della lettura. L’incontro di domani, con “La cicatrice” prevede gli interventi del delegato alla cultura Tiberio Saccomanno e del caporedattore de “La Gazzetta del Mezzogiorno” Vincenzo Sparviero. Dialogherà con l’autrice Cristina Cervellera. Per rendere la serata più frizzante sono previsti intermezzi musicali a cura di Mauro Mattei e Francesca Barbarello e sketch teatrali esilaranti con Marco Parato e Gianluca Cervellera, attori della compagnia teatrale “Mino Di Maggio” che ha riscosso notevole successo con la recente commedia “Parli del sarto e spuntano le corna”. Il romanzo “La cicatrice – Mai dichiarare guerra all’amore”, pubblicato per i tipi di Falco Editore è un libro di quelli che si portano in borsa e si leggono al primo momento libero, per concedersi una fuga dal mondo, uno sguardo oltre l’orizzonte verso i limpidi sentimenti dell’amore. “La cicatrice” si presenta con uno stile tutto suo, riuscendo a spaziare dai problemi di una donna, Elettra, tornata a vivere con i genitori alla bellezza di quaranta anni dopo il fallimento del suo matrimonio, ai problemi di coppia che possono affliggere le donne, ma non solo. E la storia d’amore, al centro del racconto, non è che una piccola visione del romanzo, ricco di spunti che spaziano dalla filosofia, alla religione, all’etica, alla musica riecheggiando in puntualizzazioni classiche. Un romanzo in controtendenza perché narra, educando con disinvoltura. Ma se uno degli aspetti più essenziali è la donna protagonista, allora vale la pena sottolineare lo sguardo profondo che Elettra opera verso se stessa, una sorta di autoanalisi che la porta a spogliarsi di ogni convenzionalità. L’aspetto gioviale che innesca lo stato di rinascita della protagonista è “lui”, quest’uomo di molto più giovane di lei, del quale si innamora follemente. Lui è il mezzo attraverso cui Elettra riesce ad abbattere ogni barriera precostituita, ogni pregiudizio persino in un profondo sud d’Italia, scosso dalla crisi economica e pieno di considerazioni di paese. Elettra è una donna che appare forte e determinata ma al contempo fragile e triste soprattutto quando si lascia prendere dalle considerazioni sulla condizione lavorativa dei giovani di oggi.
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