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Mancano davvero poche ore alla riapertura della chiesa di Santa Maria dopo i lavori di restuaro. Domani alle 18 celebrazione presieduta dall’Arcivescovo mons Domenico Caliandro e a seguire incontro per spiegare le faci principali dell’intervento. QuiMesagne trasmetterà tutto in diretta. Oggi vogliamo utilizzare questo ricordo di Cosimo Pasimeni per introdurre al grande giorno:
Il 20 gennaio u. s. presso la Chiesa del Cimitero è stata commemorata la memoria di Don Saverio a cento anni dalla sua nascita. Pubblico questa foto sia per ricordare questo evento sia per la riapertura della Chiesa di Santa Maria dopo il restauro interno.
Ho avuto sempre l’opportunità di accedere all’archivio fotografico di don Saverio da cui ripresi questa foto di cui però non ricordo la data, ma dalla presenza della stola è evidente che è successiva alla sua ordinazione sacerdotale che avvenne il 13 luglio 1947 e subito designato come vice parroco di Don Luigi Spagnolo presso la Parrocchia Santa Maria fino al 22 ottobre 1952 quando lo sostituì.
Ma è pure antecedente al 1949 perché ancora presente il pulpito che fu eliminato nel corso dei lavori di restauro durati circa un triennio consistenti principalmente nella modifica del presbiterio con l’eliminazione del vecchio coro ligneo e arretrando l’altare che prima si trovava sotto l’arco di trionfo; fu anche installato dell’impianto di amplificazione di conseguenza il pulpito non più necessario.
Oltre al coro fu tolta anche la tela, della stessa grandezza delle altre due, raffigurante la Strage degli Innocenti perché ormai lacera e non più recuperabile; al suo posto fu aperta in alto una nicchia per una statua della Madonna in legno di Ortisei, statua chi oggi si venera nella cappella di sinistra che una volta ospitava il fonte battesimale.
Ricordo anche che solo qualche giorno dopo l’inaugurazione si staccò dalla volta del presbiterio la colomba in gesso dello Spirito Santo frantumandosi per terra; fu poi sostituita da una pittura tuttora esistente.
Con Don Saverio nuovo parroco furono effettuati anche lavori di restauri consistenti nella pitturazione dell’intera chiesa rimuovendo dalle pareti enormi quantità di calce accumulatosi fin dalla costruzione.
Sia per i primi che per questi ultimi lavori furono determinanti le munifiche elargizioni di donna Letizia Brandi in memoria del marito Dott. Vincenzo Cavaliere.
Dopo questi lavori, ad eccezione di quelli di normale manutenzione, c’è da ricordare solo quello dell’adeguamento liturgico del presbiterio in seguito alla riforma del Concilio Vaticano II; fu eretto il nuovo altare con la mensa sorretta da otto colonne in maiolica con lo stesso disegno di quelle delle cappelle laterali opera del Prof. Zanchetta di Brindisi.