“Pane col buco” è il titolo di una poesia inserita nella silloge che identifica questo libro costituito da 60 liriche. «Forse sarebbe stato meglio dire “Pani cu llu bbucu”», così dice l’autore, «per rispetto alla mia lingua madre. Si tratta di un’antica merenda sostanziosa, dei contadini di una volta, costituita dal pizzo del panetto di pane, tagliato quasi a metà e privato dalla mollica, lungo il perimetro della crosta (scuerzu) per ricavarne un incavo e riempirlo con: “gialletta”, olio, sale, peperoni arrostiti, uova lesse a fette, peperoncino e altre verdure (cicureddi). Insomma un po’ di tutto da ricoprire, poi, con la mollica ritagliata a cono. Un piatto completo che si accompagnava con una bottiglia di vino con la “sparacina”.
Le poesie, però, spaziano con diversi contenuti che richiamano alcuni personaggi biblici e riflessioni di carattere intimistico. Si ringrazia la Casa Editrice Ensemble di Roma che ha ritenuto meritevoli di pubblicazione le poesie».