Emanuele Denitto di Articolo Uno Mesagne, ci chiede di pubblicare una sua riflessione sulla situazione amministrativa di Mesagne. Il post è già stato pubblicato su facebook, a voi le riflessioni.
Dico come la penso, senza giri di parole:
1) “Civismo” o “Personalismi”?
Nel 2015 la convergenza di tre “interessi personali” furono ammantati di “civismo” dividendo la sinistra e inglobando pezzi di destra;
2) Altro che bilancio.
Il destino del Sindaco si è deciso a Febbraio di quest’anno quando il parlamentare uscente ha annunciato la rinuncia alla candidatura.
3) Togliti tu che mi metto io.
Questo appare (fino a prova contraria) l’obiettivo malcelato di queste manovre.
4) Lasciate stare la gente che lavora.
Nelle difficoltà, quando la politica è in crisi, non si può scaricare tutto sui funzionari, ieri sull’ufficio tecnico oggi sulla Ragioneria. Sarebbe bene una parola di chiarezza da parte del Sindaco sul punto, per evitare la diffusione di notizie errate (come mi riferiscono).
5) Gli interessi della città.
Governare è un onore ma anche un DOVERE. Si può, a cuor leggero, lasciare Mesagne senza Amministrazione alla vigilia di lavori che sconvolgeranno, chissà per quanto, il centro storico con il rifacimento della rete idrica e fognante ? (Lavori necessari e attesi da tempo che però porteranno non pochi disagi)
6) Non si tratta così un uomo.
Sia chiaro, non ho votato per l’attuale Sindaco ne’ sono un suo fan, ma non si può utilizzare un uomo per i propri disegni e poi abbandonarlo indicandolo anzi al pubblico ludibrio (già vecchi falsi estimatori si allenano in questo poco nobile sport)
7) I prossimi passi.
Se proprio si vuol far cadere l’Amministrazione non c’è altra via che il Consiglio Comunale ove occorre parlar chiaro alla città. Non faccio parte del PD, ma non si può chiedere a quel partito di togliere le castagne dal fuoco magari presentando/appoggiando mozioni di sfiducia che spettano ad altri (almeno così spero!)
8)Il FUTURO.
A mio parere il danno della divisione a sinistra è stato fatto ed è stato grave ma, tuttavia, NON BISOGNA RIPETERLO.
Sia chiaro: quest’opera non può essere guidata da chi è stato responsabile della divisione a sinistra. SERVE UNA NUOVA LEVA DI GIOVANI AMMINISTRATORI.
Non si tratta di inventare alcunché, si guardi bene nei partiti, nei movimenti, nelle associazioni: LA DISCONTINUITÀ ED IL RINNOVAMENTO SONO POSSIBILI.
Quelli della mia generazione e gli attori attuali (speriamo) aiutino con generosità e disinteresse personale questo processo.
9) I RISCHI IN CAMPO.
Non circoscriviamo tutto al nostro Comune. Mesagne è Puglia, è Italia ed il 4 marzo, anche a Mesagne, i cittadini si sono espressi in modo inequivocabile. Legittimo ma, a mio modo di vedere, negativo per il futuro Democratico del paese. Ora non consegniamo Mesagne all’avventura populista. Ci sono tutte le condizioni per riannodare un discorso di buona amministrazione che la sinistra ed il centro sinistra hanno assicurato, quando erano unititi, per molti anni. Ciò è quel che penso !