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Riceviamo e pubblichiamo: Tra propri iscritti, tra fuoriusciti e poi rientrati, tra legittimi aspiranti ex consiglieri regionali locali, il PD ha preferito candidare il suo “odiatore seriale”.
Il PD reginale voleva discontinuità?Ha scelto il più “contiguo” a quel sistema neofeudale inaugurato negli ultimi decenni in Puglia. Sistema che ha distrutto la sinistra pugliese, affossato la democrazia e imposto la logica fascista dell’uomo solo al comando.
Il PD locale voleva un posto libero alla carica di Sindaco a Mesagne?
Ha scelto chi, unico e solo nella storia della nostra Città, ha concentrato nelle sue mani il potere di Sindaco, di Presidente della Provincia e dell’Autorità Idrica Pugliese.
E’ prevedibile che il futuro candidato alla carica di Sindaco, deprivato di due sui tre poteri, sarà scelto come “fantoccio” nella sue mani nella cerchia degli intimi e fedeli.
Voleva ripulire Mesagne dalla Destra?
Di fatto l’ha inglobata elettoralmente, in assenza di una seria analisi del “fenomeno” Mesagne.
Voleva risollevare le sue precarie sorti elettorali?
Non è accogliendo chi sul tradimento politico di uomini e idee ha costruito le proprie fortune elettorali che si combatte il dilagante astensionismo.
La sconfitta culturale ed elettorale della sinistra non può essere superata attraverso queste squallide manovre, ma con la costruzione di un rapporto leale, coerente e continuo con il popolo; con mobilitazioni, assemblee, dibattiti su temi concreti quali il LAVORO, la SANITA’, il SALARIO, la DIGNITA’, la PACE.
Solo l’impegno civile e democratico attorno a questi temi può diradare la cappa di conformismo che ammorba Mesagne negli ultimi anni.
Perché, per adesso, il rischio è che il prossimo appuntamento sia solo un’ennesima giravolta politica.
Movimento Libero e Progressista
