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Emanuele De Nitto LeU: “Impegniamoci per un Nuovo Partito della sinistra”

da Cosimo Saracino
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emanuele de nittoSono giorni di aspre polemiche sulla formazione delle liste che rischiano di offuscare la vera posta in gioco: battere la destra che mostra sempre più derive estremiste, razziste e, addirittura (in taluni casi) fasciste; evitare il rischio di una grande alleanza Renzi-Berlusconi; disvelare il grande inganno del M5S. Questa legge elettorale è una vera e propria truffa. Mano a mano che si inizia a capirne il funzionamento, la composizione dei collegi uninominali e plurinominali; i listini bloccati che tolgono al cittadino la scelta del proprio eletto, ecc ci si accorge come fu giusta la battaglia parlamentare  di LeU che-lo ricordo per i distratti- si oppose alla legge (frutto di un accordo Renzi-Berlusconi-Salvini), uscì dalla maggioranza  dopo aver dato vita – nei mesi precedenti- ad una raccolta di firme contro i capi-lista bloccati.

Ma non è la prima volta che ci sono feroci polemiche sulla formazione delle liste: spesso -purtroppo- è stato così. Solo per memoria ricordo che nel 2013, addirittura, le “parlamentarie” ebbero uno strascico nelle aule di giustizia. Andando indietro negli anni, le cronache di tutti i partiti, sono piene di candidature svanite all’ultimo miglio. Addirittura abbiamo avuto parlamentari eletti democraticamente dai cittadini che non si sono potuti insediare perché “la giustizia parlamentare” è arrivata a riconoscere l’errore di registrazione di una sezione elettorale nell’ultima seduta della legislatura. Quindi,  solidarietà umana per le delusioni personali ma -per me- il progetto politico per ricostruire le ragioni della sinistra  sono più forti dei destini delle singole persone.

Purtroppo ART UNO prima e LIBERI e UGUALI dopo, sono nati troppo a ridosso delle elezioni e le dinamiche tipiche dei momenti elettorali, rischiano di offuscare le ragioni che stanno alla base delle scelte politiche di fondo che qui richiamo brevemente, per non dimenticare. In questi anni si è determinata purtroppo una grave rottura tra il popolo della sinistra e il PD sia a causa della profonda crisi economica ma anche frutto delle politiche sbagliate del governo Renzi. Altro che rancori personali ed altre scemenze che girano sui social.
Dico purtroppo perché, pur non avendo mai aderito al PD, sentivo quel partito “casa mia” e perché  quel popolo che ancora in esso si riconosce non sara’ mai il mio avversario.

Ma non si può dimenticare il 63% di astensionismo in Emilia Romagna e poi le sconfitte ripetute a Roma, Torino, Sesto San Giovanni, Genova, Monfalcone, ecc.ecc. Non si è voluta fare, per tempo, una profonda riflessione su ciò che stava succedendo apportando le correzioni necessarie e ora il voto a Liberi e Uguali è l’unico voto utile per riaprire la prospettiva di un nuovo centro sinistra di governo ma ancorato ai valori del lavoro, dell’uguaglianza, della universalità della scuola e della sanità della progressività fiscale.  Nella nostra provincia, in ART UNO prima e In Liberi e Uguali poi, sono confluite “distinte” esperienze politiche, a volte anche molto “distanti”.

Ci sarebbe voluta fin dall’inizio maggiore discussione e rispetto delle diverse storie. Per mesi il Comitato Berlinguer di MESAGNE ha chiesto l’insediamento di un coordinamento provinciale per discutere insieme come amalgamare le diverse esperienze e sul come radicare il movimento in tutta la provincia. Siamo stati ignorati insieme agli altri comitati territoriali sorti e, per responsabilità innanzitutto dei 3 rappresenti istituzionali, si è preferito andare avanti organizzando, ognuno per se’, le proprie truppe,  galvanizzando ed illudendo i propri elettori, stendendo le proprie reti romane in cui, alla fine, sono rimasti tutti impigliati. La formazione delle liste ha determinato brusche polemiche in tutti i partiti, dal M5S, al PD, dal Centro Destra a LeU: dico la mia.

Le “nuove modalità” (parlamentarie con click su una piattaforma privata; nel 2013 le primarie del PD E dei suoi alleati che mandarono in Parlamento molti ragazzotti/e senza arte né parte e senza storia, l’acquisto della candidatura nel Centro destra, l’avocazione al centro di ogni scelta di LeU e del PD) mostrano tutto il loro limite. E allora, sarò retrò, ma l’antidoto a queste degenerazioni è IL PARTITO POLITICO, forte, radicato, di massa, democratico. Sia chiaro: non rimpiango le vecchie e gloriose sezioni di partito (PCI, PSI, DC) il mondo è cambiato e non si può tornare al passato tale e quale.

Ma non si può sostituire la discussione democratica, la formazione della classe dirigente e quindi degli eletti e dei dirigenti con forme che nulla hanno a che vedere con la democrazia sostanziale. Del resto lo dice anche la Costituzione. Tutto il resto sono scorciatoie che, lo abbiamo visto, non portano da nessuna parte.  Impegniamoci quindi per la costruzione di un Nuovo Partito Politico della sinistra, aperto, plurale, radicato, di massa. Sarà un discorso di lunga lena, non necessariamente legato agli esiti delle elezioni, in cui coinvolgere tanti e tante, con passione, determinazione, lungimiranza. Intanto ci daremo da fare per votare e fare votare Liberi e Uguali il 4 marzo, indipendente dai candidati, sperando di trovare al nostro fianco anche i delusi e gli arrabbiati. O no ? Disertare il voto o votare scheda bianca mi sembrano veramente una sciocchezza che non possiamo permetterci.

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