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Energia, chimica e tessile. La Uiltec chiede attenzione alle istituzioni

da Cosimo Saracino
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Riceviamo dal Segretario Generale Uiltec Brindisi, Carlo Perrucci: Conclusa la pausa di fine anno, per quanti hanno potuto permettersela, è tempo di tornare alla realtà quotidiana e riprendere in maniera puntuale l’attività sindacale in comparti delicati quali quelli dell’Energia, della Chimica e del Tessile la cui situazione, non solo a Brindisi, è difficile e presenta criticità da seguire con attenzione. Ripercorrere brevemente le singole vertenze sul nostro territorio aiuta a comprendere quanto sia desolante il quadro del Sistema Industriale brindisino e la conseguente necessità di tenere alta l’attenzione da parte di tutti i decisori istituzionali su ogni possibile soluzione e strumento possa portare beneficio a queste realtà ed al Sistema Brindisi.

Partiamo dal Tessile: nella provincia di Brindisi un settore di piccole dimensioni fortemente colpito dalle conseguenze delle chiusure Covid. Già in precedenza il Tessile attraversava un periodo complesso con molte aziende a conduzione familiare obbligate al ricorso ai vari Ammortizzatori Sociali. Ciò ne ha scongiurato la chiusura ma non ne garantisce in alcun modo il futuro. La sfida nel Tessile brindisino è promuovere l’aggregazione imprenditoriale per raggiungere mercati e commesse più stabili.

Soffre anche il settore Gomma e Plastica: la storica Telcom di Ostuni vive da anni una situazione di crisi, ha ricorso a molti Ammortizzatori Sociali e rischia di perdere ulteriori posti di lavoro dopo la notevole ristrutturazione di circa dieci anni fa. La Jindal Films vorrebbe puntare a produrre film BOPP e BOPE rendendo Brindisi sito leader in Europa ma i ritardi di risposta dalle Istituzioni rischiano di compromettere il progetto. Intanto l’Azienda chiede ulteriori settimane di Cassa Integrazione e la pressoché totale assenza di Relazioni Sindacali mette a serio rischio la tranquillità dei lavoratori del sito.

Nel farmaceutico la difficoltà è ampia: nel 2022 -4% in Italia ed ancora più nel resto d’Europa. A Brindisi vi è una azienda leader – la Euroapi Italy ex Sanofi Aventis – che da quasi un anno si dedica alla produzione e alla commercializzazione di principi attivi e che ha dichiarato alcuni “esuberi” inizialmente attraverso un Piano Sociale sottoscritto tra le Parti e successivamente attraverso soppressione di posizioni di lavoro. Sulla questione nelle prossime settimane sarà urgente e necessario un vertice alla presenza dei Segretari Nazionali per meglio interpretare la volontà aziendale.

L’Elettrico è il settore più in vista per Brindisi anche alla luce della Transizione Energetica che da tempo è priorità nelle politiche nazionali ed europee. L’obiettivo previsto nel Green New Deal è la Decarbonizzazione ed a Brindisi la sfida principale è Cerano. Qui l’impegno dei sindacati è stato evitare il disastro sociale e la difesa dei circa mille posti di lavoro fra diretti ed indiretti ma il sito necessita di una bonifica notevole e soprattutto di una prospettiva a lungo termine dopo che la tanto invocata conversione a Gas non sembra più praticabile sia per le scelte di mercato di Terna che per gli insostenibili costi del gas dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Il futuro è un mistero: basti ricordare che a seguito dello scoppio della guerra e quindi delle difficoltà di approvvigionamento nazionali Terna ha chiesto ad Enel di rimettere in servizio tutti i gruppi a carbone disponibili in barba ad ogni «New Deal». Incerto anche il futuro A2A e della sua ennesima proposta, il riutilizzo dei rifiuti attraverso un nuovo impianto di recupero per la posidonia delle spiagge e dallo spazzamento stradale in un’ottica di economia circolare. Bella idea condivisa dalla Regione ma i cui tempi non sono ancora noti.

Tutto da decifrare invece il settore della Chimica di base alle prese con una grave crisi energetica che rischia di compromettere il sistema produttivo di tutta la filiera con ripercussioni devastanti sulla fornitura di prodotti essenziali e di primaria importanza anche nel quotidiano.

In un quadro come quello descritto è fondamentale l’attenzione viva e partecipe da parte delle Istituzioni locali, regionali e nazionali sulle Vertenze Brindisi. Non sono in gioco «solo» centinaia di posti di lavoro ed il conseguente disastro sociale ma è l’intero Sistema Brindisino a rischiare notevolmente. Brindisi ha nell’Industria e nel suo indotto un asse trainante della propria economia e del benessere sociale e nessun attore politico e sociale può ignorare le sfide e le prospettive dell’Industria. La Uiltec farà la sua parte per ognuna di queste battaglie guardando al futuro prossimo e venturo di questa città e del suo territorio.

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