Con grande rammarico, il CSI Lecce e il CSI Brindisi comunicano l’inammissibilità dell’istanza presentata nell’ambito dell’Avviso Pubblico A e D 2025 per la promozione dell’attività fisico-motoria-sportiva, indetto dalla Regione Puglia con Determinazione Dirigenziale n. 352 del 15 aprile 2025.
Il progetto “DANZA AbilMente”, dedicato all’inclusione attraverso la danza di ragazzi e ragazze con disabilità, così come quelli di numerose ASD affiliate alla rete associativa sono state rigettati per presunte incongruenze temporali: secondo gli Uffici regionali, la durata progettuale — da settembre 2025 ad aprile 2026 — eccederebbe di poche settimane e comunque si concluderebbe entro la soglia massima prevista dal bando. Un’interpretazione formalista e rigida, che trascura completamente l’impatto sociale, educativo e territoriale dell’iniziativa.
Sabina Tondo, Presidente CSI Lecce:
“Siamo profondamente delusi. Il progetto era costruito su misura per ragazzi fragili, con percorsi educativi ben calibrati. Vederlo escluso per un tecnicismo ci fa capire quanto la Regione sia lontana dai bisogni reali. Si promuove lo sport con slogan e grandi eventi, ma si dimentica il quotidiano lavoro delle associazioni. È uno sport che esiste solo nelle brochure”.
Angelo Taurisano, Presidente CSI Brindisi:
“Non si può parlare di sport come strumento educativo e poi ignorare chi lo realizza ogni giorno con fatica, competenza e passione. Il CSI nel Salento, con Lecce e Brindisi, rappresenta la maggiore forza di partecipazione sportiva di base, in termini di atleti, società e tesserati. Meritavamo rispetto, ascolto, opportunità reali”.
Ivano Rolli, Vicepresidente CSI Brindisi e Consigliere Nazionale CSI:
“La Regione Puglia continua a investire in eventi di facciata, dimenticando l’infrastruttura umana e associativa che tiene vivo lo sport sociale. Lo sport di base non può essere trattato come un riempitivo delle agende istituzionali. In altre Regioni italiane si costruiscono bandi che ascoltano i territori, si semplificano le procedure, si fanno davvero politiche pubbliche per la partecipazione. Anche solo fare ‘copia e incolla’ da queste buone pratiche sarebbe già un passo avanti per la Puglia”.
Marco Calogiuri, Vicepresidente Nazionale CSI:
“Occorre passare dalla narrazione alla realtà. Non basta dire che la Puglia è Regione dello Sport, o ospitare i prossimi Giochi del Mediterraneo, se poi non si sostiene lo sport quotidiano, quello che si fa nelle palestre comunali, nei campetti di provincia, nei centri sportivi scolastici. Servono politiche strutturate, programmazione, ascolto. Il nostro è un appello alla responsabilità: o si decide di valorizzare davvero lo sport di base, oppure lo si condanna a sopravvivere nell’ombra, nonostante tutto”.
Per queste ragioni, il CSI Lecce e il CSI Brindisi annunciano che presenteranno formale richiesta di revisione dell’esclusione, chiedendo alla Regione Puglia di riconsiderare la valutazione alla luce del valore effettivo del progetto e dell’impatto educativo e sociale generato.
Nel Salento, la rete associativa del Centro Sportivo Italiano, con le sue centinaia di ASD affiliate nelle province di Lecce e Brindisi, rappresenta una forza maggioritaria e capillare nella promozione dello sport di base. Un patrimonio umano, educativo e sociale fatto di migliaia di tesserati, dirigenti, tecnici e volontari che ogni giorno, dal più piccolo campo parrocchiale al palazzetto di periferia, fanno vivere lo sport come strumento di inclusione, crescita e comunità.
Il CSI, con le sue dirigenze e migliaia di tesserati, continuerà a fare sport per tutti, nonostante tutto, con la voce salda di chi non si arrende e crede che lo sport sia un diritto di cittadinanza oltre a formalismi e tecnicismi burocratici dell’apparato regionale.