L’era digitale fa difficoltà ad imporsi nel Comune di Mesagne. Code indescrivibili, lunghe attese, computer che si impallano e privacy pari a zero. Si potrebbe sintetizzare così la partenza dell’emissione della Carta di Identità elettronica al Comune di Mesagne. Gli impiegati comunali disponibili e preparati sono costretti, loro malgrado, fare i conti con le lungaggini del nuovo processo burocratico e con un ambiente poco consono a garantire la privacy degli utenti. Questa mattina, secondo giorno, all’apertura degli sportelli i computer non volevano partire. Gli utenti arrabbiati per le attese hanno invocato un “miracolo tecnologico” per completare la richiesta della corta di identità. Ieri, invece, il sistema che legge le impronte digitali faceva le bizze.
La questione della privacy purtroppo è vecchia e al momento nessuno ha risolto la questione. Chi deve fare una promessa di matrimonio, chi deve dichiarare un’adozione o altri utenti che hanno bisogno di chiedere questioni personale agli impiegati sono costretti a farlo di fronte a tutti. E’ vero che siamo in una piccola città e tutti sappiamo di tutti, ma c’è pure una dignità da salvaguardare. Eppure un buon architetto o ingegnere potrebbe trovare una soluzione a basso prezzo per evitare che chi sta in coda ascolti le necessità e le informazioni personali di chi lo precede. Bisogna solo volerlo e poi attivarsi per dividere gli spazi. Altro che era digitale. Cosimo Saracino