La Puglia al centro di un trend in crescita nel panorama del meridione, ma è ancora molto indietro se il discorso diventa nazionale. Nella “Giornata del Mezzogiorno” al padiglione 152 della Regione Puglia in Fiera del Levante si è discusso di politica ed economia regionale alla luce dell’ultimo “Rapporto Puglia 2018” curato dall’Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali). “Puglia e Campania nel quadriennio 2014-2018 sono state le regioni più flessibili e reattive alla ripresa del Mezzogiorno, due veri e propri motori trainanti dell’economia. Dovrebbero essere al centro di una strategia politica collaborativa per costruire la ripresa del Sud”.
Ha esordito così Adriano Giannola, presidente Svimez, che sulla Puglia ha confermato che nel biennio 2017-2018, grazie all’importante manifattura e al turismo ha fatto registrare il più alto tasso percentuale di esportazioni del Mezzogiorno. “Se parliamo di ‘domanda interna’ – ha aggiunto Giannola – al sud influisce però in maniera molto pesante la dinamica occupazionale, che procede a rilento.
Secondo l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Cosimo Borraccino “È essenziale acquisire la capacità di separare l’analisi dei dati regionali da quelli nazionali quando si parla di sviluppo economico: durante la Fiera del Levante 2019 abbiamo avuto modo di incontrare molti paesi europei che hanno dimostrato interesse verso la nostra economia regionale. Il rapporto Ipres-Svimez evidenzia un coefficiente di +1,3% di crescita interna in 4 anni: 22.000 unità lavorative annue in tre anni e mezzo – ha detto Borracino – sono dati positivi ma dobbiamo puntare all’internazionalizzazione delle nostre eccellenze. Promuoveremo a breve nuove misure e nuove incentivi per le nostre imprese rinnovando quelli già presenti”.
REGIONALISMO DIFFERENZIATO – La “Giornata del Mezzogiorno” è andata avanti con un interessante incontro sul ‘Regionalismo Differenziato’, che ha visto protagonista Francesco Boccia, Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie. “Esiste un’Italia appesantita dalle diseguaglianze – ha detto Boccia – ed è imprescindibile capire e conoscere il Bilancio dello Stato per poter ipotizzare uno Stato armonico”.