Siamo ormai alla vigilia della nostra festa patronale, la Madonna di Luglio. Da più parti giungono in questi giorni inviti alla partecipazione ai diversi aspetti della festa, la nostra festa.
Mi piace parlare di partecipazione, perché, è vero, la festa si realizza e sostiene con “i nostri contributi”, ma l’offerta, l’obolo, la libera oblazione, non sono la nostra delega a qualcuno – gli amici del Comitato Feste Patronali – perché realizzi qualcosa a nome di tutti.
La delega, anche quando interessa questo ambito della vita sociale e religiosa, la festa, non ci aiuta; ci mette nella condizione di lamentarci, pretendere, sospettare, bloccare gli entusiasmi. Puntiamo, invece, alla partecipazione, alla corresponsabilità anche in questo aspetto della nostra vita cittadina.
Partecipazione sarà l’espressione dell’atteggiamento interiore che ci porta a fare memoria grata e riconoscente della Madonna nostra; che ci fa preparare un bel momento di vita comunitaria, fuori dalla vita ordinaria, da vivere nella gioia e nella solidarietà.
È vero che le festa non hanno uno scopo, ma hanno un senso come tutte le realtà più belle della vita. Tuttavia nella festa patronale, attorno a Maria, Mesagne nell’accoglienza ritrova la sua più profonda identità e la sua più alta vocazione. Ci riscopriamo profondamente mesagnesi quando, in semplicità, sobrietà e trasparenza, e nell’incontro cordiale, creiamo le condizioni per accoglierci e accogliere, abbracciarci e abbracciare, assicurarci vicinanza e accompagnare. È quanto avviene per noi e per quanti nei giorni della madonna del Carmine, si portano nella nostra Chiesa Madre, nel Santuario del Carmine, nelle nostre vie e piazze, addobbate a festa.
Facciamo si, allora, che la nostra fattiva (e non passiva) partecipazione, faccia maturare atteggiamenti verso la vita quotidiana che danno tonalità diverse, sicuramente più evangeliche, alla festa; il nostro far festa attorno alla nostra Protettrice, la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, ci aiuti ad affermare che la vita ha un senso e questa certezza è fonte di gioia, allarghi gli orizzonti della nostra speranza, disponga e consolidi i segni di carità, solidarietà, attenzione al prossimo, perdono, accettazione dell’altro, servizio, apertura all’altro.
Proviamo allora, insieme, a rendere possibile la nostra festa, festa del cuore e della Città, partecipando, sicuramente con il nostro personale e libero contributo, ma impegnandoci anche
– a valorizzare la proposta di preparazione che i Padri Carmelitani offriranno alla comunità cittadina, con la novena che si svolgerà presso la Basilica del Carmine;
– a celebrare la memoria della Vergine Maria, ben disposti, preparandoci con la confessione sacramentale e compiendo gesti pace, di perdono e di accoglienza;
– a recuperare, magari, il senso del lampioncino della festa, da esporre fuori dalle nostre case, segno di annuncio e di accoglienza.
A tutti e a ciascuno, buona preparazione.
Don Gianluca Carriero – Arciprete e parroco della Collegiata
