Con la firma della Convenzione d’accordo e cooperazione tra le Scuole europee e la Scuola Europea di Brindisi, seguita all’approvazione del D.L. 29 dicembre 2016, n. 243, si conclude formalmente l’iter per il riconoscimento della Scuola Europea di Brindisi quale Scuola Europea accreditata. Ricordiamo che in Italia sono presenti solo tre Scuole Europee accreditate: Parma (dove ha sede l’EFSA Autorità Europea per la sicurezza alimentare), Varese (che ospita ad Ispra il Centro Comune di Ricerca – CCR) e da oggi ufficialmente anche Brindisi, grazie alla presenza del United Nations Global Service Center.
La scuola europea di Brindisi nasce infatti per rispondere all’esigenza di garantire un’adeguata formazione ed istruzione ai figli del personale della Base ONU di Brindisi, e non solo, che al termine del percorso di studi potranno conseguire il titolo di Baccalaureato Europeo. La base ONU di Brindisi è tra le più importanti al mondo, sia per posizione strategica sia per le missioni umanitarie che la vedono coinvolta. Avere una scuola europea a Brindisi significa garantire la permanenza e la piena efficienza della Base in un momento storico e politico nel quale i rapporti con i Paesi orientali e africani, sono sempre più delicati non solo per l’Italia ma per il mondo intero.
Questo progetto ha impegnato nello specifico:il MIUR, il Ministero degli Affari Esteri, Confindustria Brindisi, la Base ONU di Brindisi, Comune e Provincia di Brindisi, l’ufficio scolastico regionale e provinciale e le due scuole interessate, il “Comprensivo Centro e il “Liceo Scientifico Fermi- Monticelli”.
Grazie all’impegno della Associazione Politico/Culturale Laboratorio Democratico (LabDem) e suo coordinatore nazionale il mesagnese Mino Carriero, coordinatore dei circoli Pd pugliesi, che attraverso il lavoro delle Istituzioni nazionali e l’attività svolta in maniera concreta e silenziosa delle Istituzioni Europee coinvolte come il Presidente del gruppo S&D al Parlamento Europeo On. Gianni Pittella che ha creduto sin dall’inizio a questo progetto e lo ha accompagnato fino alla sua fase finale, un lavoro sinergico che per quattro anni ha visto impegnati tutti i protagonisti di questo progetto, dimostrando che quando si lavora collaborando nell’interesse del territorio si possono raggiungere risultati straordinari come questo.
