Home Dal Territorio FOCUS * Con la pandemia cambia anche la connettività – di Gabriele Campana

FOCUS * Con la pandemia cambia anche la connettività – di Gabriele Campana

da Cosimo Saracino
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(da BuoneNuove di dicembre 2020) – Con la pandemia da Covid-19 il mondo del lavoro ha sentito maggiormente la necessità di digitalizzarsi e, di conseguenza, anche le famiglie italiane. Ormai si sente parlare sempre più spesso di swartworking, home working, telelavoro ma anche di didattica a distanza se si pensa al mondo della formazione e dell’istruzione per giovani e meno giovani. Purtroppo la situazione in Italia in ambito di telecomunicazioni non è omogenea, ci sono diverse aree del Paese, non solo quelle rurali e marittime, ma veri e propri centri abitati che non dispongono di una adeguata connessione di rete che non gli permette di adeguarsi alle nuove modalità di lavoro o di studio. Questo fenomeno è denominato “digital divided” ovvero divisione digitale. Questa criticità è ancora più marcata nel momento in cui si parla di aziende, piccole e grandi che siano, dove nel 2020 devono per forza di cose fare i conti con la digitalizzazione della propria struttura economica, basti solo pensare all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria. Nel 2015 il Governo italiano, attraverso la sua controllata Infratel Italia SpA, ha approvato la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga, al fine di ridurre il gap infrastrutturale e di mercato esistente, attraverso la creazione di condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili. In particolare, il Governo italiano ha scelto di sostenere, tramite fondi nazionali (FSC) e fondi comunitari (FESR e FEASR, assegnati dalle regioni al Ministero dello Sviluppo Economico in base ad un accordo quadro Stato-Regioni) un modello ad “intervento diretto”, autorizzato dalla Commissione europea ai sensi della disciplina sugli aiuti di Stato.

Attualmente l’Italia dispone di diverse tecnologie, ma è importante che tutti i cittadini e i consumatori sappiano le differenze sostanziali e quello che poi gli operatori propongono sul mercato. Facendo un focus nella provincia di Brindisi, sicuramente nelle zone urbane i servizi maggiormente presenti sono l’ADSL e FTTC (Fiber To The Cab). È importante quindi essere informati rispetto al servizio che sottoscriviamo con un operatore (Vodafone, Wind3, TIM, Fastweb, ecc..). Spesso, complice una forte campagna pubblicitaria o di continue offerte telefoniche, si pensa di ricevere un determinato servizio che non avremmo mai perché appunto la zona non è coperta! 

Fig. 1

Vediamo la differenza delle due tecnologie. L’ADSL è un servizio ormai obsoleto, ma è un’ancora di salvezza in alcune aree del nostro territorio. A livello fisico, il servizio è erogato utilizzando sempre il vecchio doppino telefonico che tutti noi troviamo nelle nostre case (fig. 1). Per l’ADSL quindi non c’è e non ci sarà uno stravolgimento della storica infrastruttura di Telecom Italia (ora TIM) e, con libero mercato, tutti gli operatori nazionali posso riutilizzarla ed offrirla ai propri clienti. La velocità massima si aggira intorno ai 10-15M in Download e 1-2M in Upload, non aspettiamoci di più anche se gli operatori indicano 20M, questa è solo una velocità teorica, ideale. Il servizio FTTC è una fibra mista al rame, nel senso che, arriva la fibra unicamente fino all’armadio TIM che troviamo all’inizio delle nostre vie, ma non fino nelle nostre abitazioni. Dall’armadio di strada riparte il famoso doppino in rame fino alle singole unità immobiliari. La velocità massima in questo caso è nettamente superiore rispetto ad una ADSL, infatti solo qui finalmente si parla di banda Ultralarga. Essa si aggira intorno ai 50-80M in download e 10-15M in upload. Attenzione però che sia nel caso di ADSL sia nel caso di FTTC nelle nostre case avremo sempre il classico doppino telefonico o borchia in rame (fig.1).

Fig. 2

A titolo esplicativo, ecco le differenti tipologie di armadi Tim per l’erogazione dei soli servizi ADSL (fig.2) oppure ADSL e FTTC (fig.3), quindi divertitevi a guardare cosa è presente nella vostra strada! La differenza sta nella presenza o meno del modulo con un tettuccio rosso posto al di sopra (o più raramente a lato) dell’armadio (o cabinet) situato nella via in cui abitate. Esiste un’altra tecnologia, ancora più performante, che pian piano sta arrivando nelle nostre città. Essa è la cosiddetta FTTH ovvero Fiber To The Home ovvero la fibra fino nelle nostre case, eliminando definitivamente il nostro caro vecchio doppio di Telecom Italia. Attualmente in Puglia, solo i capoluoghi di Provincia (es. Brindisi città) dispongono già di questa infrastruttura o in alcune città più grandi come Bitonto, Monopoli, Corato…, ma l’espansione del progetto previsto da Infratel Italia prevederà anche il cablaggio di comuni di medie e piccole dimensioni come la nostra Mesagne.

Fig. 3

Un consiglio pratico per chi è alle prese con il lavoro agile, smartworking e/o didattica a distanza, verificate con il vostro operatore la possibilità di passare assolutamente in FTTC, abbandonando la vecchia ADSL, richiedendo una banda teorica di almeno 100M (reale 50-80M) in download e 20M (reale 10-15M) in upload. Non sottovalutate il valore dell’upload, che negli ultimi 10 anni non era mai preso in considerazione, in questo periodo storico è importantissimo. Questo dato di rete influisce sulla bontà delle nostre video conferenze per la nostra azienda o la nostra scuola. Quindi anche qui confrontatevi con l’operatore su quali sono le garanzie di banda contrattualizzate (spesso indicate come “banda minima garantita”). I prezzi oscillano dai 25-35€/mese, senza nessuna opera edile in casa vostra. Ricordatevi le telecomunicazioni sono il nostro futuro e anche la nostra salvezza in particolari condizioni, quindi non guardate unicamente il costo, ma ponete l’attenzione a cosa viene offerto dagli operatori!

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