Ancora una occasione di finanziamento regionale persa per il comune di Mesagne. Gli uffici dell’ente non avrebbero colto l’occasione “dell’Avviso per la presentazione di domanda di contributo finanziario a sostegno dei Comuni per le spese relative ad interventi per la rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto presenti in fabbricati ed immobili di proprietà privata”.
Il Comune di Mesagne avrebbe dovuto presentare un progetto a sportello inviando una semplice mail alla Regione nei giorni successivi all’11 maggio scorso. Una procedura semplicissima che purtroppo non sarebbe stata fatta. Per quale motivo? È la domanda che sovviene nel leggere i nomi dei 76 soggetti beneficiari del contributo. Sarà stata la quota di cofinanziamento del 25% che ha inibito sindaco e neoassessore all’ecologia nel non inviare la candidatura? La Regione ha messo a disposizione tre milioni di euro per aiutare i Comuni nella lotta all’amianto. Alla mail del settore ecologia e ambiente sono arrivate ben 88 domande e solo 76 sono state finanziate. I fondi sono stati resi disponibili del Comuni al fine di attuare e perseguire politiche che si pongono obiettivi di tutela ambientale e sanitaria, in particolare, per quanto riguarda la salvaguardia ambientale e la tutela della salute pubblica dai pericoli e rischi derivanti dall’amianto.
I fondi sono stati resi disponibili del Comuni al fine di attuare e perseguire politiche che si pongono obiettivi di tutela ambientale e sanitaria, in particolare, per quanto riguarda la salvaguardia ambientale e la tutela della salute pubblica dai pericoli e rischi derivanti dall’amianto.
L’inizio di questa corsa al finanziamento la Regione lo aveva posto il giorno dopo la pubblicazione sul Bollettino Regionale dell’avviso quindi il 11 maggio scorso. Erano i primi giorni di attività del nuovo assessore Omar Ture. E molto probabilmente ancora non gli erano stati presentati queste occasioni di finanziamento. Peccato perché di amianto a Mesagne ce n’è ancora tanto.
La procedura è stata definita “a sportello” tenuto conto che la tipologia di interventi sovvenzionabili (rimozione e smaltimento dell’amianto in matrice cementizio e/o resinoide) è meritevole in sé ai fini di una migliore qualificazione dell’ambiente e della tutela della salute pubblica. Ma ancora una volta il nostro comune è rimasto fuori.