Credo che dopo il monologo fatto dal Sindaco il 15 luglio sul palco della cassa armonica, oltre a fare una doverosa considerazione, qualche risposta vada data. Nel sistema maggioritario, con il quale si vota per eleggere il sindaco ed il consiglio comunale, è evidente la necessaria collocazione all’opposizione di quelle forze che hanno subito la sconfitta elettorale.
Per lo stesso motivo ed allo stesso modo ottengono la maggioranza, sindaco compreso, quelle forze che hanno ottenuto più voti. La maggioranza avrà, perciò, il diritto di governare, così come le minoranze rappresentate in consiglio comunale e non, avranno il diritto e, soprattutto, il dovere di fare opposizione.
La richiesta o, meglio, la pretesa da parte di qualcuno contenuta nell’espressione “lasciateci governare”, non ha alcun senso. Ad essa è più giusto rispondere “lasciateci fare l’opposizione”. Ma oltre agli effetti elettorali del maggioritario, vi sono precise ragioni per opporsi a questa maggioranza guidata dal sindaco Molfetta.
Un aspetto rilevante è che lo schieramento che tenta di governare la nostra città è guidato da una concezione riduttiva della politica intesa, infatti, non come luogo di servizio all’intera comunità bensì, così come ha detto il Sindaco: “intendendo e vivendo il proprio impegno pubblico solo nella speranza di cogliere qualcosa per se” arrancando di quà e di là in conto proprio, navigando a vista in una solitudine affollata di mercanti, di mercenari, di opportunisti.
Senza alcun riferimento, senza una identità valoriale. Attraverso le sue articolazioni interne, lo schieramento guidato da Molfetta è davvero il risultato dell’ antipolitica, “ognuno in fondo perso dietro i fatti suoi” come ha affermato lo stesso primo cittadino, forse, rivolgendosi ai suoi e parafrasando Vasco Rossi.
Uno schieramento che collocare in un terreno prepolitico sarebbe un offesa all’intelligenza di chi possiede un’alta visione della politica. Ecco perchè ritengo che la promozione di un’autentica politica fondata su comuni e condivisi valori e in vista del bene comune, è oggi compito prevalente delle minoranze, delle opposizioni, in alternativa etico-politica all’attuale maggioranza.
Stessa maggioranza e stesso governo che hanno, quindi, precise connotazioni e che spingono la città in una precisa direzione: di fronte a questa realtà è necessario avere sempre una posizione chiara, netta e visibile, intorno alla quale aggregare consenso. Accettiamo, perciò, il ruolo che un anno fa ci è stato assegnato dagli elettori, che è quello di stare all’opposizione. Noi, per quanto possibile, faremo sentire sempre la nostra voce, né mai accetteremo provocazioni o lezioni da parte di nessuno, né tanto meno da chi, per alcune circostanze favorevoli dalla vita, ritiene di essere diventato “avvocato” non rendendosi conto che rimarrà sempre e per sempre un azzeccagarbugli.
La volontà di proseguire nel percorso fin qui tracciato è talmente solida da farci ignorare anche gli atteggiamenti provocatori e prevaricatori. Non credo che il Sindaco o chi per lui debbano cercare nell’opposizione le responsabilità delle proprie difficoltà. Riflettano, invece, con attenzione e senso politico (quale?), sulle conclusioni amare, dopo appena un anno, che vengono tratte dai cittadini, ormai sempre più numerosi: il male oscuro di questa amministrazione, non è nell’opposizione, ma è tra tutti voi, prigionieri, ormai, delle promesse elettorali che non riuscite a mantenere e che hanno drasticamente modificato il patto con gli elettori.
Noi, insieme ai nostri compagni di viaggio, continueremo, dunque, a fare fino in fondo il nostro mestiere ed il nostro dovere democratico. I tentativi di polemiche strumentali che cercate di mettere in atto sono solo i segni della vostra debolezza.
A quelli che fino a qualche lustro fa se ne stavano appollaiati sulle rive del fiume aspettando il fallimento delle amministrazioni ….. a quelli che con assordanti e convenienti silenzi hanno fatto parte di varie maggioranze …. a quelli che hanno partecipato alle formazioni di giunta (sono sempre gli stessi) con incarichi assessorili e nell’ultima legislatura anche con delega di vice sindaco …. a voi che siete sempre gli stessi e che da vent’anni sapete cosa fare ma che non avete mai fatto niente né prima né ora …. a te, Sindaco, faccio una domanda: come può una cicala che è stata sempre cicala diventare formica all’improvviso?
L’epilogo sta proprio nella favola di Esopo, quando la formica alla richiesta di aiuto da parte della cicala che, imprevidente, aveva rotto le scatole per lunghi anni, rispose semplicemente: “adesso balla”.
Luigi Indolfi, Forza Italia