Ha fatto della passione per le biciclette il suo lavoro. Gabriele Rubino, giovane mesagnese di 29 anni, diploma di grafica pubblicitaria conseguito al “De Marco” di Brindisi adesso è divento il ‘mago’ delle biciclette a Mesagne. Il mestiere lo ha imparato a bottega dal padre Paolo.
Quattro anni fa ha deciso di investire sul suo futuro ed ha aperto l’esercizio in via Sasso al numero 72. Ogni giorno questo spazio di pochi metri quadri è metà di tanti giovani come lui che hanno riscoperto l’amore per le due ruote. Ma Gabriele non si è fermato solo a riparare forature e a montare catene rotte. Studiano, incuriosendosi e sperimentando è diventato uno dei più bravi restauratori di bici che la nostra provincia abbia mai avuto. In questo è sicuramente figlio d’arte. “Ho imparato questo mestiere nella bottega di mio padre su via San Pancrazio”. Papà Paolo è uno dei pochi meccanici delle due ruote che ancora Mesagne conserva orgogliosamente. Da Paolo una moto d’epoca entra coperta di ruggine ed esce luccicante e in ottime condizioni.
Entrambi hanno raffinato le loro conoscenze lavorando duramente e documentandosi sui libri e su internet. Un modo di lavorare che il giovane Gabriele lo ha riportato alle bici d’epoca con cui ha un rapporto di confidenza straordinaria. Le smonta pezzo per pezzo, ne cura i particolari, studia l’epoca di costruzione, ricerca meticolosamente i pezzi di ricambio originali e poi li riassembla come un puzzle che solo lui conosce. Da “RG ricambi due ruote” anche gli scooter e le minimoto hanno un posto privilegiato. Gabriele ha anche diversificato la sua attività aggiungendo la possibilità di acquistare bici nuove. “Devo dire che in questi anni in cui ho aperto l’attività sto avendo tante soddisfazioni – ci confida con il suo sorriso metallico di chi ancora ha l’apparecchio ai denti -. Il lavoro è aumentato giorno per giorno. Questo è la prova che la gente ha ripreso ad andare in bicicletta abbandonando finalmente l’automobile. Ma anche se lavoro tantissimo, posso assicurarti che alla fine del mese è sempre una lotta per realizzare qualcosa di mio”.
Si lamenta il giovane Gabriele per le innumerevoli tasse che lo Stato impone ai giovani artigiani come lui. “Mi devi credere – si fa serio in volto – io alla fine non riesco a capire come mai non riesco a farcela”. Uno sfogo amaro che, purtroppo, spesso sentiamo uscire dalla bocca di tanti artigiani, commercianti, giovani imprenditori. Eppure un ragazzo come Gabriele che ha deciso di rimanere nella nostra città facendo un lavoro che stava scomparendo deve essere premiato ed aiutato a crescere. Però se lo Stato non riesce a dare una mano a questi giovani, facciamolo almeno noi con la scelta di andare a comprare da loro anziché rivolgerci ai grossi centri commerciali. Cosimo Saracino
