(da BuoneNuove di Maggio 2019) – E’ passato dall’eseguire 90 interventi a 300 all’anno nel primo e unico reparto in Italia, a Pisa, dedicato alla patologia della labiopalatoschisi: il dottore Alessandro Giacomina, medico chirurgo specializzato nella ricostruzione di naso, labbro, gengive e palato, regala il sorriso ai bambini che nascono con il labbro leporino, facendo sorridere anche i cuori dei loro genitori.
Centro di riferimento per la Labiopalatoschisi, l’equipe del dottor Gian Luca Gatti, si avvale del competente ed eccellente lavoro svolto con passione dal chirurgo mesagnese Alessandro Giacomina, figlio dello stimato medico Salvatore Giacomina, venuto a mancare ai suoi cari nel lontano 1993 a seguito di un incidente stradale, verificatosi mentre rientrava proprio dall’ospedale. Alessandro Giacomina aveva 16 anni e, con la responsabilità di chi deve continuare a portare alto il nome di due generazioni di stimati medici, dopo la maturità scientifica ha intrapreso il percorso universitario in Medicina, a Pisa.
Qui, con la memoria del padre nel cuore, ha incontrato i pazienti, i colleghi, e infermieri che negli anni hanno condiviso con il padre le sale operatorie e i corridoi dell’ospedale e, ognuno di loro, attraverso i ricordi e i racconti lo ha aiutato a completare quel puzzle fatto di vita, di carriera e interventi narrati, interrotto troppo presto dalla fatalità del destino. Guidato e sempre incoraggiato dall’affettuosa mamma, e dalla dolce sorella Francesca, il medico chirurgo Alessandro Giacomina oggi è un affermato professionista di 42 anni, papà di Tommaso di appena un mese e mezzo di vita, che salva i sorrisi dei bambini.
Nel reparto dell’ospedale di Pisa, dotato di dieci posti letto, e al quale si rivolge l’85% dei bambini italiani che nasce con la “patologia della famiglia”, come la definisce il dottore Giacomina, opera 7 bambini alla settimana, tra cui anche saharawi. Non si tratta solo di enorme precisione tecnica: il dottore Giacomina è prima un uomo sensibile ed empatico che stabilisce un rapporto di fiducia con i genitori preoccupati, donando quel conforto paterno di cui hanno bisogno. Un percorso di guarigione che affronta dai primi 40/50 giorni del neonato fino ai sei mesi: passione per la professione che lo induce anche a fare volontariato in Cina, Thailandia e Honduras per le organizzazioni “Operation Smile” e l’associazione Aicpe (Associazione italiana chirurgia plastica ed estetica). Passione, quella del chirurgo plastico specializzato nel donare i sorrisi ai bambini, di cui è certamente orgoglioso il padre che lo ammira da lassù. Fabiana Agnello
