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Gli auguri di Natale dell’Arcivescovo Domenico Caliandro

da Cosimo Saracino

Santo Natale 2016

 caliandro

Miei cari figli, quest’anno la nostra diocesi sta riflettendo sul tema della “Chiesa che accoglie il Vangelo della famiglia”. Quanto è difficile il verbo “accogliere”! Già san Giovanni, nel prologo del Vangelo, scrisse che il Verbo “venne fra i suoi, ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11).

La Chiesa è la comunità dei credenti in Cristo e se non è accogliente non può definirsi tale. Non si è comunità solo quando ci si ritrova la domenica per l’Eucaristia, né quando ci si ritrova per il catechismo e o per qualche attività parrocchiale; si è comunità quando ci si sente uniti nel nome di Cristo. L’evangelista Giovanni, infatti, prosegue proprio così: “A quanti l’hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio” (Gv 1,12).

La fede ci fa essere comunità perché ci fa sentire tutti figli dello stesso Padre e fratelli del suo Unigenito, Gesù Cristo. L’incarnazione del Figlio di Dio ha reso tangibile questo legame. Gesù è stato visto, udito, toccato dai suoi; Gesù ha camminato per le vie di Israele, ha chiamato i discepoli, ha definito suoi familiari quanti ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica.

In queste festività natalizie vi esorto, allora, a rinnovare l’appartenenza alla comunità ecclesiale. Quante divisioni ed egoismi, a volte, distruggono il bene silenzioso e ingente che viene quotidianamente compiuto. Tutti noi dobbiamo sentirci responsabili della nostra Chiesa locale. In collaborazione col Vescovo tutti i sacerdoti e i diaconi devono essere servi del popolo di Dio e i laici devono spargere la Grazia divina che ricevono per mano dei ministri ordinati.

Essere famiglia significa anche prendere a cuore la grazia che Dio ci ha donato e renderla visibile. Ogni comunità parrocchiale deve essere esempio di accoglienza; ogni nucleo familiare deve avere uno sguardo di attenzione per il vicino che è in difficoltà; ogni credente deve pregare per la propria parrocchia e per la nostra diocesi.

Nella misura in cui ci sentiremo famiglia di credenti, saremo anche capaci di “adottare” nuovi fedeli nella nostra comunità. Preghiamo, dunque, per i Pastori, ma anche per il gregge e in particolare per quanti si sono allontanati dalla famiglia cristiana per la cattiva testimonianza ricevuta, per quanti sono diventati indifferenti e anche per tanti fedeli che pensano di poter essere cristiani primeggiando, invece che servendo.

Che l’esempio della santa Famiglia di Nazareth, umile e semplice, ma ricca di fede, sappia illuminare i nostri cuori. Santo Natale e felice anno nuovo,

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