Gli imprenditori mesagnesi sono arrabbiati per una nuova “tassa” inventata a danno di chi lavora. I rilevatori della valutazione della concentrazione del gas radon devono essere collocati nella struttura a spese degli esercenti, la mancata collocazione in fase di verifica potrebbe far saltare l’agibilità del locale. Una norma che parte dall’Unione Europea e che la Regione Puglia ha dovuto approvare. Ne sta nascendo un movimento di protesta tra gli imprenditori mesagnesi che si sentono truffati anche da una serie di studi professionali che stanno approfittando di questa nuova legge per imporre prezzi esorbitanti. Il controllo di questo tipo di gas dovrebbe essere fatto dall’Arpa, l’agenzia regionale per la verifica della qualità dell’aria. Il Presidente della Commissione Ambiente della Regione Puglia Mauro Vizzino ha dichiarato che interpellerà l’Arpa su questo argomento per verificare precisamente quali possono essere le responsabilità dei singoli commercianti. Intanto c’è chi non vuole proprio aderire a questa imposizione e reclama una disobbedienza unitaria. Purtroppo, però, c’è chi di contro ha già provveduto alla collocazione, anche perché i termini previsti dalla legge scadevano lo scorso 11 novembre e sembra sempre più difficile una rivolta popolare per bloccare la legge.
Per chi volesse aderire ed evitare eventuali speculazione vogliamo segnalare che sul sito dell’Enea è tutto molto semplice. I costi di ogni singola valutazione sono di 15,40 euro + IVA con un sovrapprezzo di 5,50 € + IVA per le prime 25 valutazioni (ovvero 20,90 euro a rilevatore). Gli imprenditori sono obbligati a sistemare un rilevatore per ogni stanza e le rilevazioni sono due all’anno, quindi chi ha una sola stanza da sottoporre a valutazione, nell’anno di controllo, spenderebbe con ENEA 41,80 euro. Il rilevatore viene inviato via corriere e istallato dallo stesso esercente dopo sei mesi viene rispedito dall’esercente all’Enea che, nel frattempo ha provveduto a inviare il secondo rilevatore per il secondo semestre, al termine anche viene rispedito dall’esercente anche il secondo apparecchio. I risultati delle valutazioni, espressi sia in unità d’esposizione che di concentrazione (quest’ultima calcolata sulla base della durata dell’esposizione comunicata a cura e responsabilità dell’utente), sono inviati all’utente entro 30 giorni dalla data di ritorno al Servizio dei rivelatori esposti. Per ulteriori dettagli è possibile visionare il link dell’Enea
4 commenti
Cedfor Service, da anni al servizio degli imprese del territorio, riconosce in questo adempimento l’ennesima imposizione di legge che sta gravando sui bilanci delle imprese.
Occupandoci di aspetti normativi, abbiamo dovuto provvedere a rendere questo ulteriore servizio che fortunatamente ad oggi è richiesto in maniera una tantum per i locali aperti al pubblico.
Grazie alle convenzioni con le associazioni datoriali, noi di Cedfor, abbiamo comunque trovato il modo per riuscire a calmierare i prezzi e supportare nei tempi le imprese con un servizio di consulenza adeguato alle reali esigenze dei locali da monitorare.
Gli esercenti di Mesagne come di altri comuni se vorranno ulteriori informazioni o adempiere al servizio potranno rivolgersi ai nostri uffici o visitare direttamente il sito di ENEA che fornisce un servizio analogo.
Per info 0831840607 – info@cedfor.it
Qualcuno farà prezzi esorbitanti, qualcuno fa prezzi da mercatino rionale (e tanto varrà il suo servizio).
I prezzi indicati sul sito ENEA certo non sono proprio quelli: si incappa probabilmente in qualche spesa non dichiarata.
La nostra ARPA regionale fa questi prezzi:
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Misura della concentrazione di radon in aria con rivelatori a tracce per ogni locale: 162,22 euro + IVA;
compenso a vacazione per sopralluogo e tempi di trasferimento; € 60,11/h + IVA ;
adempimenti vari di carattere amministrativo: € 6,48 + IVA;
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Per poi aggiungere in fondo alla pagina:
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Questa Agenzia è spiacente comunicare che,causa impegni pregressi e attuali fra cui, in ultimo, il Progetto scuole monitoraggio radon nei quartieri Tamburi e Borgo di Taranto e delle necessità di ottemperarare alla Legge Regionale 30/2016 relativamente alle proprie strutture, il carico di lavoro, al momento, non permette di soddisfare eventuali richieste di misurazione del gas radon di ditte private e/o privati cittadini.
… Fonte: http://www.arpa.puglia.it/web/guest/faq_radon …..
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A questo punto: perché prendersela con i professionisti che hanno deciso di offrire le loro professionalità naturalmente NON a gratis?
Basta tasse alle aziende! L’azienda ha già l’agibilità, il sottosuolo da cui proviene il radon è di proprietà del comune e se ne faccia carico per tutelare la salute delle persone, i lavoratori sono prima di tutto cittadini.
il rilevatore in foto nell’articolo non è però un rilevatore dell’Enea 😉 ma un Radonalpha-C disponibile sul sito radon.it
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