La stagione teatrale del Comune di Mesagne organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese si chiude sabato 13 aprile al Teatro Comunale (inizio ore 21.00) con Koreja che porta in scena Heroides – Le lettere di eroine del Mito dall’antichità al presente, da Heroides di Ovidio e da improvvisazioni e scritture sceniche. Un’opera in musica in cui si immaginano le eroine del mito intente a scrivere lettere ai loro uomini, narrando di amore, abbandoni, tradimenti.
INFO – https://www.teatropubblicopugliese.it/comuni-rassegne/heroides/
SCHEDA SPETTACOLO
Koreja
HEORIDES
Le lettere di eroine del Mito dall’antichità al presente
da Heroides di Ovidio e da improvvisazioni e scritture sceniche
elaborazione drammaturgica e regia Elena Bucci
collaborazione alla drammaturgia e sguardo Marco Sgrosso
con Angela De Gaetano/Giorgia Cocozza, Alessandra De Luca, Barbara Petti,Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Anđelka Vulić
musiche originali dal vivo Giorgio Distante
in collaborazione con Le belle bandiere
Ovidio immagina le eroine del mito intente a scrivere una lettera ai loro uomini, narrando di amore, abbandoni, tradimenti. Per la prima volta nella storia della letteratura siamo di fronte ad un romanzo epistolare dove le donne indirizzano il loro messaggio al silenzio e all’assenza dell’altro. La voce del poeta si intreccia alla loro per raccontare l’intero mito, ma anche per rivolgere una luce speciale e spesso ironica sul destino delle donne, sulle loro ingiuste sofferenze, sulle loro qualità spesso ignorate, disilluse, sprecate. Lo fa con l’ironia dell’intelligenza e della creazione, la stessa che ha sorretto molte donne nel loro cammino, la stessa che fa degli artisti creature senza sesso e identità, votate a creare e a reinterpretare le storie e i personaggi più diversi senza giudicare, ma cercando di comprendere. Seguendo il luminoso esempio di Ovidio che si fa medium di un coro spesso ammutolito dalla storia, diamo voce e corpo ad alcune eroine del mito, più o meno famose come Fillide, Enone, Arianna, Canace, Fedra e Medea. Sono ironiche e tragiche allo stesso tempo, proprio come è la vita, sono le nutrici, le corifee, le amiche, le sorelle, le madri, le nonne, le zie e commentano, partecipano, cadono in contraddizione, giudicano, si ricredono, si commuovono, cambiano. Un’opera in musica, che ritrova canti antichi che risvegliano la sensazione del legame con la terra dove si nasce per allargare, poi, lo sguardo al mondo intero.