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Riceviamo e pubblichiamo: La curiosità e l’approfondimento sono tutto ciò che ci rende ontologicamente differenti dal sindaco e dalla sua Amministrazione Comunale.
Letta la replica del sindaco in cui definiva Yoodata un “autorevole istituto scientifico” utile a indagare sui “bisogni e soddisfazione dei cittadini di Mesagne”, si è reso d’obbligo qualche approfondimento su questa società.
Abbiamo scoperto che il direttore scientifico è Alessandro Amadori (https://yoodata.it/chi-siamo).
Il nome non vi dice nulla?
Eppure, in questi giorni si è parlato tanto di lui.
Alessandro Amadori è lo psicologo scelto per l’educazione di genere dal governo, dopo che l’assassinio della povera Giulia Cecchettin ha riportato sui banchi di Montecitorio il tema del “femminicidio”.
Questo soggetto si è distinto per aver scritto un libro nel quale sostiene che i femminicidi sono causati “dal bisogno di sottomissione maschile”, che la violenza di genere non esiste e che le donne puntano a ridurre in schiavitù il genere maschile: le avesse definite anche prefiche avremmo capito il perché la scelta comunale sia ricaduta su di lui.
A suo dire, nonostante almeno 100 casi accertati di femminicidio solo nel 2023, “le donne sono cattive più di quanto pensiamo”. Con buona pace di tutte le Giulia di Italia.
Quest’uomo, insieme ad altri 4 professionisti, gestisce “l’autorevole istituto scientifico” che ha decretato Matarrelli il sindaco più amato d’Italia.
Alla società di quest’uomo sono andati 8.540 euro di soldi pubblici versati nelle casse comunali dai cittadini mesagnesi.
Visto l’incarico diretto, è stato lei sig. Sindaco a valutare l’autorevolezza e la competenza della Yoodata?
Ma soprattutto: è stato lei a valutare la necessità che si procedesse ad un sondaggio del genere?
Aveva bisogno di far chiamare 500 mesagnesi per sentirsi dire che andava tutto bene? Ha perso il polso della città?
Perché si definisce il più amato degli italiani, manco fosse una cucina componibile, se non conosce quanti e quali comuni italiani hanno commissionato identico sondaggio alla Yoodata?
Stessimo parlando di 8000 comuni sondati in base alle stesse domande e medesime regole di comportamento, capiremmo, ma l’impressione è che in realtà le servisse una pezza d’appoggio dall’esterno per autoincensarsi.
Lei continua a non rispondere nel merito, ci etichetta come “i soliti noti” dalla cattiveria gratuita. Bene, sappia che noi viviamo e paghiamo le tasse a Mesagne, quindi deve render conto a noi come a tutti i cittadini di come spende i nostri soldi. E se non a noi, a questo punto, dovrà rispondere alla Corte dei Conti.
Lei deve amministrare i nostri soldi, non spenderli per appagare il suo ego.
E visto che parliamo di soldi pubblici ed incarichi diretti, non è arrivato il momento di darci qualche delucidazione sul perché la provincia di Brindisi e l’Autorità Idrica Pugliese, entrambe da lei presiedute, continuino ad assegnare incarichi a professionisti (e non) mesagnesi?
A cosa dobbiamo questo boom di competenze?
Non siamo in grado di esprimerci sulla competenza di questi professionisti, ma balza all’occhio ritrovarci suoi consiglieri comunali, suoi delegati e – addirittura – il suo testimone di nozze.
Tornando ai soldi pubblici, è di oggi la notizia per cui Vittorio Sgarbi, allorché la scorsa estate venne a Mesagne in occasione della mostra di Caravaggio, sarebbe stato pagato in “nero”.
Possiamo chiederle spiegazioni o no?
Lo ribadiamo: l’assenza di una opposizione cittadina le sta facendo del male, la sensazione è che lei non abbia più alcun freno; la sensazione è che lei amministri la cosa pubblica come fosse cosa sua.
Nota a piè pagina: a proposito di opposizione cittadina, ma qualcuno sa che fine ha fatto il PD?
Nanni Moretti, rivolgendosi a D’Alema, disse: “Dì qualcosa di sinistra”.
Noi ci rivolgiamo alla segretaria cittadina ed a quello provinciale semplicemente chiedendo: “Dite qualcosa!”.
Movimento libero e progressista