Senza ricerca non c’è futuro! È questo il presupposto dal quale prende le mosse il COMEPER (Comitato Mesagne Per-la-Ricerca), i cui quindici anni di presenza nel territorio sono stati cruciali per tracciare un percorso di innovazione sociale incentrato sullo studio, sulla cultura, sulla ricerca e sulla formazione.
Il COMEPER è stato essenziale anche nel consolidamento dell’Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo (ISBEM) che, nonostante le criticità, rimane un riferimento per chi vuole avviare proficui percorsi di ricerca e di formazione, ispirandosi a principi universali. Poter contare su un istituto scientifico è dato di non poco conto, ma all’avvio del nuovo anno, il Presidente Alessandro Distante esorta i cittadini a “farne buon uso” in quanto un istituto può essere frequentato da tutti. Infatti, con la sua politica delle porte aperte è un incubatore di potenziale sviluppo territoriale.
“La ricerca – commenta Distante – è la grande via maestra che insegna i metodi, genera i prodotti e sperimenta le soluzioni giuste che di fatto ricadono su tutti i cittadini. A volte sbagliando, come è umano, ma provando e riprovando in cerca della verità. In sintesi, gli investimenti in ricerca di ogni singolo cittadino ritornano sempre a beneficio della Comunità. Che lo Stato, la Regione o gli enti territoriali possano fare questi investimenti in un dato territorio, magari periferico, è una pia illusione! Invero, le persone di buona volontà sono tantissime, ma non tutte hanno ben compreso che il futuro della loro stessa comunità è in gran parte nelle loro stesse mani”.
Bisogna abbandonare l’idea che siano sempre gli altri a preoccuparsi di noi, offrendo ausilio, lavoro, opportunità e bisogna abbandonare le confortevoli ma ingannevoli lande dell’irresponsabilità che conducono all’anestesia sociale. “Il nostro territorio – incalza Distante – è afflitto da varie difficoltà infrastrutturali, ambientali, occupazionali, economiche e finanche culturali. Sono più di duecentomila i giovani laureati persi dalla Puglia in 16 anni. Quindi, servono più posti di dottorato, più posti di lavoro e più cittadini generosi che proteggano gli istituti scientifici ed incoraggino le imprese ad introdurre l’innovazione nel Mezzogiorno”.
L’aiuto finora dato dal COMEPER all’ISBEM riflette la forte volontà dei Soci, dei Simpatizzanti e dei Benefattori di instillare nei giovani l’amore per la ricerca e lo studio. Il COMEPER promuove la cultura, la scienza e i saperi che sono motori di sviluppo in tutte le comunità virtuose, cioè quelle che vogliono progredire, in modo sostenibile, basandosi sulla società della conoscenza e diffondendo le Buone Pratiche.
Nell’augurare un 2019 ricco di buoni propositi, Distante non manca di sottolineare la necessità della partecipazione. “Mi aspetto un anno in cui tanti Cittadini, giovani e senior, prendano parte alle numerose attività dell’istituto, piccola gemma di un territorio che continua a perdere troppi studenti che, ricchi di competenze strategiche, generano valore altrove”.