Il Comune di Brindisi si sta attivando per chiedere ufficialmente il riconoscimento dello stato di calamità naturale alla Regione Puglia e al Dipartimento nazionale della Protezione civile, in seguito ai danni causati dalle forti piogge e dalle intense raffiche di vento che si sono abbattute ieri sulla città, sulle campagne e sul litorale. “Nelle prossime ore proporrò alla giunta comunale di deliberare la sussistenza dei presupposti per la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale – spiega l’assessore alle Politiche di sviluppo – su tutto il territorio comunale e di chiedere agli enti preposti di avviare tutte le azioni per tutelare gli interessi e salvaguardare i diritti di tutti coloro che hanno subito gli effetti drammatici dell’eccezionale fenomeno atmosferico che ha causato ingenti danni a strade, auto, alberi, segnaletica, arredi urbani e aziende.
“Tale deliberazione – continua l’assessore Pinto – consente l’avvio della procedura di richiesta, per la quale saranno la Regione Puglia e il governo centrale a dover decidere sia in merito all’attribuzione dello stato di calamità naturale che dell’eventuale contributo da assegnare”. Nel frattempo i tecnici comunali stanno effettuando numerosi sopralluoghi per accertare i danni subiti dalle strutture e dalla viabilità pubblica per i cui interventi di ripristino e messa in sicurezza occorrono risorse e interventi straordinari ed ingenti. Parallelamente invitiamo i privati a segnalare prontamente i danni ricevuti tramite PEC all’indirizzo: ufficioprotocolloc@pec.comune.brindisi.it oppure direttamente all’Ufficio protocollo del Comune.
“L’azione – conclude Pinto – vuole essere, anche e soprattutto, un sostegno concreto alle attività agricole e turistiche, delle imprese di balneazione devastate dal maltempo. Riteniamo che sia indispensabile un intervento straordinario per fronteggiare l’emergenza e chiederemo alla Regione ed al Governo uno sforzo eccezionale per assicurare un risarcimento urgente che rassereni tutti gli imprenditori che sin da oggi devono sostenere ingenti spese per continuare ad esercitare la propria attività e garantire i livelli occupazionali”.