Riceviamo e pubblichiamo: Egregio Direttore, in relazione all’intervista rilasciata nei giorni scorsi dal signor Sindaco e dal consigliere comunale Cesaria, riguardante l’installazione di 12 defibrillatori perché Mesagne diventi “città cardioprotetta”, ci permetta di esprimere a Lei e alla cittadinanza alcuni dubbi:
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l’11 settembre del 2022, con grande clamore mediatico, è stato comunicato agli organi di stampa e alla cittadinanza che entro qualche settimana sarebbero stati installati 12 DAE; e i 12 DAE di cui parla il sindaco nell’ultima intervista sono, forse, gli stessi pubblicizzati nel 2022, come nella migliore commedia all’italiana? Sarà forse un caso che allora (2022) la notizia abbia preceduto di qualche settimana le elezioni politiche, oggi (2024) preceda quelle comunali?
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La rete di cardioprotezione non può esaurirsi con la semplice installazione di 1 o più DAE, ma deve essere sempre preceduta dalla necessaria formazione di un certo numero di volontari “laici”, cioè non sanitari, per il corretto uso di tale dispositivo in situazioni di emergenza. Quante persone sono state formate dall’amministrazione che lei presiede in questi ultimi 2 anni?
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Conosce il signor Sindaco la legge 116 del 2021 “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici”? Sembra proprio di no, come sembra ignorarla il delegato alle politiche sanitarie, cosa ancora più grave essendo lo stesso un sanitario. Per essere più chiari, tale Legge prevede che ogni DAE debba far parte di una rete pubblica, gestita dalla Centrale Operativa di competenza territoriale, ala quale va trasmessa l’esatta ubicazione del DAE, il modello, l’omologazione etc, a garanzia e tutela del cittadino che ne avesse bisogno. Ci risulta che l’Amministrazione Comunale abbia saltato a piè pari questo passaggio, non solo riguardo l’unico DAE installato al momento, ma anche tutti gli altri dispositivi di cui dovrebbe farsi carico, come ad esempio, quelli presenti negli impianti sportivi comunali.
Per quanto tempo ancora questa Amministrazione abuserà della nostra pazienza (ci perdoni Cicerone), TRASFORMANDO I BISOGNI SANITARI DELLA POPOLAZIONE IN SPOT ELETTORALE?