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Il Gattopardo è agonizzante – di Carla Graduata

da Cosimo Saracino
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“Se non ci siamo anche noi, quelli ti combinano la repubblica in quattro e quattr’otto. Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi” (da “Il Gattopardo”).

Devono essersi detto questo Amadeus e i vertici RAI quando hanno organizzato il Festival 2022: “Fingiamoci promotori del cambiamento, per evitare che Sanremo lasci la TV e finisca sui social”.

Ma il mondo è già cambiato e la RAI e Amadeus non possono fare niente per evitarlo, per arginare il nuovo.

Hanno fatto esibire Drusilla all’1:30 con più di 5 milioni di spettatori, mentre Zalone si è esibito alle 21:30, davanti a 16 milioni di italiani.

11 milioni di persone erano (giustamente!) a letto quando Drusilla ha “volato alto”.

Ma il monologo di Drusilla è il più cliccato sui social, il più commentato di questa settimana, il più diffuso dell’ultimo mese e quindi la gattopardiana censura della RAI (che invita il “nuovo” e poi lo relega a notte fonda) ha fallito!

Quella stessa RAI che ci ha dato il permesso di ridere dei “fori di competenza”, ma ci ha impedito di pensare, riflettere, entrare in contatto con la “normale diversità” di genere, di sesso, di condizioni fisiche, famigliari, anche economiche.

Sanremo si è finto innovatore e poi ha rifiutato la rivoluzione, ma quando tra qualche anno verrà trasmesso solo sui social, senza vincoli e divieti, i Gattopardi, che oggi si fingono innovatori solo per non perdere potere, dovranno finalmente arrendersi.

Fino ad allora, li vedremo agonizzare nei loro posti di comando, salvati dai talenti altrui.

Perché anche la quarta serata del festival di Sanremo sarà la più vista degli ultimi anni, non per Amadeus, ma per il TALENTO di attori e cantanti e poeti che sul quel palco si sono donati a noi, senza freni, senza limiti, senza infingimenti.

📍CONDUTTRICE

Quando appare sul palco, Maria Chiara Giannetta è uno scricciolo, sgraziato e sorridente, elegantissima in abiti ARMANI che tutte vorremmo avere nel nostro armadio.

Sembra la figlia di Anna Valle, ma a differenza sua, Maria Chiara è un’ATTRICE.

Ha iniziato a recitare giovanissima in una compagnia teatrale amatoriale, poi ha studiato al Centro sperimentale di cinematografia, ha avuto successo con la fiction “Don Matteo”, ma è diventata davvero famosa con la serie “Blanca”.

Alle 22:26 ci regala un simpaticissimo siparietto teatrale, recitando con Maurizio Lastrico un dialogo con le sole parole dei testi delle canzoni italiane. Sono strepitosi. Nessun messaggio da lanciare: solo un grande, grandissimo talento da mostrare.

A 00:16 resta assolutamente credibile quando ci racconta il suo incontro con i 5 “guardiani” ciechi che l’hanno aiutata ad entrare nella parte della non vedente Blanca: Michela che non corre e che le ha insegnato anche a fermarsi; Marco e Sara che le hanno spiegato che chiedere aiuto non significa rinunciare all’orgoglio; Maria che corre nelle para-olimpiadi e vince due bronzi e un argento; Veronica, campionessa nazionale di scherma paraolimpica che le ha fatto conoscere il fantastico mondo dei cani guida.

Conclude con un secco e vibrante: “Ho imparato ad ascoltare oltre ciò che vedo.”

Prende la parola la non vedente Michela che ringrazia la RAI per aver dato voce ai non vedenti e chiude con un esilarante “NON PERDIAMOCI DI VISTA!”.

📍OSPITI – SUPEROSPITI e CANTANTI IN GARA:

Se il tentativo di Amadeus di svecchiare il Festival parlando di diritti civili è miseramente fallito, gli riesce, invece, alla grande la parte musicale dello show.

Quali sono le parole per descrivere la gioia, i colori, l’incontenibile allegria, tutte le sfumature di emozioni che sono entrate nelle nostre stanze, sin dalla prima esibizione della quarta, briosa, indimenticabile serata del Festival di Sanremo?

Le note del passato nelle corde vocali di vecchi e nuovi cantanti ci fanno buttare via i plaid dalle gambe. Balliamo, cantiamo, sorridiamo e inviamo almeno un whatsapp a qualcuno con su scritto: “Ti ricordi?”.

Ed ecco la vera magia delle canzoni: riuscire ad unirci in un solo secondo nella stessa stanza, in pigiama, facendoci sentire tutti parte di un unico grande, immenso vocabolario di ricordi.

E se ci fossero mai stati dubbi, la quarta serata del Festival conferma che “passato” non significa “vecchio”.

Al contrario!

Quando vecchio e nuovo si incontrano e si rispettano, senza sfidarsi, vince il futuro.

Morandi che canta Jovanotti e Jovanotti che canta Morandi bastano da soli a soffiare via per sempre l’arrogante presunzione di tutti i rottamatori del mondo.

1. Noemi, la Jessica Rabbit italiana, ci incanta con l’interpretazione di ‘You make me fell like a natural woman’. POTENTE!

2. Giovanni Truppi, Vinicio Capossela ed il Maestro Mauro Pagani recitano ‘Nella mia ora di libertà’ di De Andrè ed è subito primo maggio e voglia di andare sotto casa di Letta, bussare al campanello, cantargli “Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti” e scappare via! POESIA TEATRO MUSICA IMPEGNO CIVILE!

3. Barcollando qua e là, Yuman con la pianista Rita Marcotulli, ci propone il classico dei classici di Sinatra, ‘My Way’. RITENTA SARAI PIU’ FORTUNATO!

4. Le Vibrazioni suonano con la band inglese Sophie and The Giants la canzone del film di James Bond ‘Agente 007 – Vivi e lascia morire’ (la sigla di Matrix). Dirige Beppe Vessicchio. INTENSI!

5. Sangiovanni e Fiorella Mannoia duettano sulle note della bellissima ‘A muso duro’ di Pierangelo Bertoli. UNICA, FIORELLA!

6. Emma e Francesca Michielin, quasi una coppia di fatto sul palco in un elegantissimo bianco e nero, si cimentano con ‘Baby on more time’ di Britney Spears. ESPLOSIVE!

7. Gianni Morandi e Lorenzo Jovanotti propongono un medley commovente delle loro canzoni più belle. E’ uno dei momenti più intensi della serata. Mi arrivano 56 messaggi whatsapp di apprezzamento. Per la prima volta da 4 giorni, lascio il computer e, commossa come una ragazzina, canto canto e canto. 10 E LODE (a loro, non a me!).

8. Una superlativa Elisa interpreta in maniera eccellente ‘What a feeling’ dal film Flashdance. Ed è subito anni ’80, scaldamuscoli, ciuccetti colorati attaccati ai giubbini di jeans, brufoli dispettosi sulle guance. Balla, al suono della voce delicata di Elisa, la grandiosa Elena D’Amario. CHE ELEGANZA!

9. Achille Lauro e Loredana Bertè duettano sulle note di ‘Sei Bellissima’. 36 anni fa, una davvero bellissima Loredana Bertè sul palco dell’Ariston, con un vestitino di pelle nera ed i tronchetti a spillo, esibì un finto pancione. <<Volevo dimostrare che una donna incinta non è malata, ma ancora più potente>>. Nel 2022 è una tigre invecchiata ma non ammaccata, coccolata da un emozionato e devoto Achille Lauro, che le dedica una toccante poesia. OLTRE!

10. Matteo Romano canta splendidamente con un’afona Malika Ayane ‘Your song’ di Elton John. INASPETTATO (meglio lui di lei).

11. Irama e Gianluca Grignani intonano (?) ‘La mia storia tra le dita’. “E’ ubriaco?” mi chiede qualcuno su whatsapp? Non lo so, ma non voglio giudicarlo. E’ chiaro che non sta bene e che il “mondo della musica” vuole aiutarlo in qualche modo a venirne fuori. Chi sono io, chi siete voi, per giudicare il dolore altrui? MALINCONICO.

12. Ditonellapiaga e Rettore interpretano ‘Nessuno mi può giudicare’ di Caterina Caselli. L’ultima dichiarazione della Rettore su fascismo e foibe è acuta come un bel ditonel….. Canta Donatella, che è l’unica cosa che ti riesce bene. NON CLASSIFICATE.

13. Iva Zanicchi ricorda Milva con ‘Canzone’ di Don Backy. TOCCANTE.

14. Ana Mena e Rocco Hunt in “Se mi lasci non vale” sono energia. ADRENALINICO.

15. La Rappresentante di Lista e Cosmo propongono ‘Be my baby’ di The Ronettes. CHE VOCE! CHE CARISMA!

16. Massimo Ranieri e Nek storpiano la meravigliosa ‘Anna Verrà’ di Pino Daniele. PECCATO!

17. Michele Bravi canta ‘Io vorrei, non vorrei ma se vuoi’ di Mogol-Battisti e dedica la sua esibizione ai nonni che non ci sono più. TENERO!

18. Mahmood & Blanco intonano ‘Il cielo in una stanza’ di Gino Paoli. POESIA!

19. Rkomi e i Calibro 35 distruggono le canzoni di Vasco Rossi. #BEVABBE’

20. Aka7even e Arisa omaggiano Alex Baroni a 20 anni dalla morte cantando ‘Cambiare’. PERFETTA ARISA…e basta!

21. Hishsob, Hu e Mr Rain rivisitano ‘Mi sono innamorato di te’ di Luigi Tenco. SUFFICIENTI.

22. Dargen D’Amico con ‘La bambola’ di Patty Pravo ci riporta in discoteca. INNOVATIVO (o oltraggioso?)

23. Giusy Ferreri con Andy dei Bluvertigo reinterpreta ‘Io vivrò senza te’ di Battisti-Mogol

24. Fabrizio Moro sceglie ‘Uomini soli’ dei Pooh. TERRIBILE.

25. Chiude la carrellata ‘A far l’amore comincia tu’ della mitica Raffella Carrà reinterpretata da Tananai e Rosa Chemical. VINCE RAFFAELLA!

All’1:24 sembra che alla consolle sia salito #andreadeamicoDJ. Balla l’Ariston, si entusiasma il vocalist Amadeus che poi saluta il mitico Gigi D’Agostino.

📍CLASSIFICA UFFICIALE

Durante la quarta serata, i duetti vengono votati da tutte le giurie. Il peso del voto è così distribuito: Televoto 34%: Giuria della Sala Stampa 33%; Demoscopica1000 33%.

All’1:29 la classifica di stasera è:

3 posto: Elisa

2 posto: Mahmood e Blanco

1 posto: Gianni Morandi

Ritornano sul palco Morandi e Jovanotti e cantano di nuovo: instancabili loro e noi che ricominciamo a ballare e cantare come se niente fosse. Che forza, che grinta, che spettacolo!

Sommando tutti i voti finora assegnati nel corso delle 4 serate, la classifica è:

3 posto: Elisa

2 posto: Gianni Morandi

1 posto: Mahmood e Blanco

📍MENZIONE D’ONORE

La menzione d’onore stasera va ai TALENTI, ai Cosimo Piovasco (da il Barone Rampante di Calvino) che si ribellano allo stato delle cose, salendo su un albero senza scendere mai più.

Perché ‘Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l’assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione’.

Al Talento di saper scegliere le parole giuste ed in particolare alle parole potenti e poetiche del moderno e laico “Cantico dei Cantici” della grandiosa Mariangela Gualtieri,

“BELLO MONDO” (poesia recitata da Jovanotti che non conosce la differenza tra un poeta ed una poeta)

“In quest’ora della sera

da questo punto del mondo

Ringraziare desidero

….

per la scrittura e la lettura

che ci fanno esplorare noi stessi e il mondo

per la quiete della casa

per i bambini che sono

nostre divinità domestiche

….

per tutte le biblioteche del mondo

per quello stare bene fra gli altri che leggono

per i nostri maestri immensi

per chi nei secoli ha ragionato in noi

per il bene dell’amicizia

….

per l’amore che rende impavidi

per la contentezza, l’entusiasmo, l’ebbrezza

….

perché su questa terra esiste la musica

per la mano destra e la mano sinistra

e il loro intimo accordo

per chi è indifferente alla notorietá…”

Grazie, quindi, a chi è indifferente alla notorietà e coltiva talento: alla Gualtieri ed anche a zio Clemente che ci ha letto Mariangela Gualtieri molto prima di Sanremo.

📍MENZIONE DI DISONORE DA CASA

Menzione di Disonore da casa al padre di Carlotta che insiste e mi chiede “una versione light dei miei post, da pubblicare su Instagram a beneficio del pubblico ggggiovane”.

Vagli a spiegare che io di light, ormai, non mangio più nemmeno la Philadelphia. 

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Prima di chiudere: “Non posso far finta di niente 4 – La riscossa!”

Spero che il messaggio vi sia arrivato forte e chiaro: Mesagne è tra le dieci finaliste del titolo CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2024.

Quando sale sul palco, Beppe Vessicchio saluta il pubblico senza chiedere scusa a Mesagne per aver annullato il concerto “La musica fa crescere i pomodori” con cui avrebbe dovuto aprire la stagione teatrale del Comune di Mesagne in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.

Che figura ci fai fare, Beppe?

Che Capitale della Cultura siamo senza Teatro?

Beppe, Beppe, se vuoi farti perdonare, inviaci almeno un video di scuse!

A domani.

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