La transizione ecologica del fare contrapposta alle teorizzazioni sterili e all’immobilismo. Se ne è ampiamente discusso stamattina nel corso dell’ecoforum L’agenda del futuro e i percorsi di sostenibilità, tenuto alla Pessima con l’organizzazione congiunta di Città di Manduria, Legambiente e Rete dei Comuni Sostenibili
Condotto da Daniela Salzedo, direttrice regionale di Legambiente Puglia, l’incontro ha accolto le testimonianze di rappresentanti di alcune aziende del territorio da tempo impegnate in percorsi virtuosi di sostenibilità, lasciando spazio anche alle riflessione di esponenti dei tre organismi organizzatori.
Facendo seguito a quanto già espresso nei saluti iniziali dal sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, l’assessora all’Ambiente e all’Ecologia dello stesso Comune, Katia Fusco, e il consigliere comunale Vito Perrucci, nei rispettivi interventi hanno difeso la divisiva scelta di ultimare l’iter amministrativo che porterà in funzione il nuovo depuratore consortile sorto vicino al litorale manduriano, il cui scarico emergenziale delle acque di depurazione è previsto nel bacino di Torre Colimena. «La messa in esercizio del nuovo depuratore, tecnologicamente avanzato, con annesso Parco dell’Acqua – ha ricordato Fusco – metterà fine agli attuali illegali scarichi in falda, avendo peraltro un suo impatto importante anche sotto l’aspetto turistico e della fruibilità di luoghi oggi inagibili».
La stessa Fusco ha poi illustrato le alte scelte amministrative compiute nella direzione della tutela dell’ambiente e della sostenibilità: il potenziamento della raccolta differenziata (passata dal 50,59% del 2020 al 57,71% del 2021 fino al 69,06% del 2022), l’estensione del servizio di raccolta porta a porta nelle marine per tutto l’anno (con l’aggiunta di nuovi raccoglitori differenziati anche nei luoghi pubblici), l’installazione di due eco-compattatori di bottiglie in Pet, l’accordo con Enel X per la collocazione di tre punti ricarica di auto elettriche in città. A ciò si aggiunge l’adesione alla rete dei comuni italiani sostenitori della campagna plastic free, in seno alla quale saranno attuate azioni mirate di pulizia, soprattutto in luoghi di particolari rilevanza paesaggistica. E poi l’adesione alla Rete dei Comuni Sostenibili, attraverso la quale il Comune di Manduria (il terzo in Puglia) accetta di essere monitorato rispetto al conseguimento dei 17 obiettivi strategici di sostenibilità dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea.
Fusco ha infine sottolineato il lavoro di sensibilizzazione intrapreso dall’Amministrazione manduriana nei confronti delle giovani generazioni, attraverso il coinvolgimento di tutte le scuole della città nel programma internazionale Eco-Schools e nel progetto Tutti in campo!, condotto con Legambiente e nell’ambito del quale durante l’ecoforum sono stati dati dei riconoscimenti simbolici ai giovanissimi partecipanti.
Il quadro delle iniziative intraprese a livello amministrativo è stato completato da Perrucci, che ha parlato di regolamento dei parchi, piantumazione di alberi e avvio di una comunità energetica a Manduria.
Sulle finalità dell’associazione Rete dei Comuni Sostenibili si è soffermato Giovanni Gostoli, che ne è il direttore. In particolare, Gostoli ha ricordato che 100 dei 169 traguardi collegati ai 17 grandi obiettivi dell’agenda 2030 vedono come protagonisti proprio i comuni. Per questo, le municipalità che aderiscono accettano di farsi monitorare costantemente e di darsi obiettivi di miglioramento. «Un monitoraggio – ha ricordato il direttore dell’associazione – che è stato riconosciuto come una delle esperienze di questo tipo più avanzate a livello europeo».
Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia, intervenendo all’ecoforum ha sottolineato come la sua organizzazione si sforzi di raccontare quanto già di buono è stato fatto nei territori, affinché serva da esempio. «In particolare – ha detto – occorre rendersi conto che si sta vivendo un momento storico di grande crisi idrica, nel quale diventa fondamentale il recupero e il riuso delle acque in agricoltura, prime fra tutte quelle di depurazione». Tutte pratiche che più che un’imposizione devono essere accolte come una scelta. «Sentiamo dire – ha chiosato Ronzulli – che ce lo impone l’Europa. In realtà siamo noi che dobbiamo imporci di fare questo, siamo noi che c’imponiamo il cambiamento».
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. «C’è un concetto chiave – ha sottolineato – che accomuna politiche e pratiche: l’assunzione di responsabilità di ogni cittadino nel luogo dove vive e dove opera. Faccio un esempio: dal 1986 ogni anno con Goletta Verde Legambiente va a prelevare campioni di acqua di mare per scovare scarichi fognari non depurati, per i quali l’Italia sta pagando 30 milioni di euro ogni 6 mesi fino a che non costruiremo l’ultimo depuratore. Ecco dunque che chi è chiamato a decidere deve fare atti di assunzione di responsabilità per mettere fine a queste situazioni».
La stessa cosa per Ciafani vale per l’eolico e il fotovoltaico, avversati anche da una parte delle organizzazioni ambientaliste. «Chi si agita nei consigli comunali, chi lo fa nel parlamento italiano o in quello europeo deve capire che le cose non vanno fatte su Marte o sulla Luna, ma sul territorio. Se non si decarbonizza il sistema elettrico del Paese con gli impianti eolici e con quelli fotovoltaici, c’è l’alto rischio che in posti come questo si perda la produzione del Primitivo di Manduria dei prossimi anni, perché, se stiamo fermi, la crisi climatica ci travolgerà».
Intervenendo alla conferenza nella doppia veste di vicario episcopale dell’Arcidiocesi di Taranto e docente universitario di sociologia, don Antonio Panico è tornato sulla buona pratica della sensibilizzazione delle giovani generazioni, invitando a coinvolgere anche le parrocchie nelle campagne e nei progetti a tema, in relazione alla loro funzione di agenzia sociale, ancora viva e presente soprattutto nel sud Italia.
Nel corso dell’ecoforum hanno dato testimonianza delle rispettive pratiche aziendali di sostenibilità Vittorio Moscogiuri per Produttori di Manduria, Leopoldo Versace e Margherita Latronico, per Vestas Stefano Montanaro per Irigom e Gianluca Scarcelli per Coldiretti Puglia.