(di Stefano Bello*) – Cupo e severo il cielo sembra assumere un’aura oscura per dare risalto alla luce delle grazie terrene; le spighe di grano non sono mai state così dorate come sotto al temporale, le infiorescenze dell’Acanto si ergono alte ed impavide mostrando i colori che sanno di speranza irrompendo il grigiore delle nubi, mentre sullo sfondo una quercia virgiliana si distingue con la sua regale grandezza in mezzo agli ulivi sofferenti. I contrasti sono forse i punti cardinali dove gli occhi dell’osservatore devono guardare per riconoscere la struggente bellezza della nostra terra fatta di fatiche e di meraviglia.
* Educatore Ambientale e autore di “Messapia Selvatica, scrigni di storia e biodiversità”