“Purtroppo oggigiorno assistiamo sempre più al nascere come funghi di iniziative private (che ben vengano per carità) ma che spesso e volentieri vanno in danno della sanità pubblica”.
Non possiamo esimerci, nostro malgrado, dal commentare l’iniziativa dell’On. Aresta, il quale, “nelle sue prerogative di parlamentare” che ogni volta tiene a ricordare, si è recato presso l’ospedale De Lellis per denunciare quanto di più noto potesse esistere, ovvero, la mancata e/o tardiva attivazione della TAC. Sul punto, il primo cittadino, ha già chiarito alcuni aspetti attraverso un intervento pubblico, con il quale ha comunicato le iniziative già in essere. Tuttavia, non è sfuggito un passaggio dell’intervista dell’On, in epigrafe virgolettato, in cui sembra avversare il nascere di iniziative private, bollandole come dannose, in taluni casi, per la sanità pubblica. Quasi come se la causa della mancata o tardiva attivazione della TAC all’interno del De Lellis dipendesse da questo. Il pubblico ed il privato, soprattutto in ambito sanitario, non sempre sono in concorrenza ed anzi, nella maggior parte dei casi, hanno un rapporto basato su convenzioni tese ad implementare l’offerta pubblica di sanità. Peraltro, l’art. 41 della Costituzione, sancisce la libertà di iniziativa economica da parte dei privati come all’On. Aresta certamente non sfuggirà. Ciò non toglie, e ci mancherebbe altro, che il servizio pubblico sia obbligato dalla legge a garantire i LEA (livelli essenziali di assistenza) – ampliati durante l’ultimo governo a guida PD – soprattutto per chi non può permettersi prestazioni presso strutture private. Ci saremmo aspettati da chi ha, seppur da pochi mesi, responsabilità istituzionali a livello nazionale, la proposta di una soluzione a questo e ad altri problemi della sanità nel nostro territorio ed invece rimane l’amarezza nel constatare che anche una vicenda così neutrale e così trasversale sia stata trattata in pieno stile “grillino”, arrivando ad attaccare la sanità pubblica per l’igiene nelle stanze(chiuse e non aperte al pubblico), quella privata perché prolifera “come funghi in danno della pubblica”. Il tutto per proclamare iniziative politiche in verità già da altri intraprese e addirittura calendarizzate. Abbiamo perso un’altra occasione per fare Politica attraverso la collaborazione tra diversi rappresentanti istituzionali, mentre abbiamo assistito ad un’altra puntata di una campagna elettorale che sembra non avere fine.
Partito Democratico Mesagne
1 commento
Il Pd che critica le passerelle??? Da ridere!
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