“Una buona notizia per l’Italia, significa che il #Governo si assume una responsabilità importante verso gli anziani in un Paese con un’età media pari a 45,9 anni e con 14 milioni di ultra65enni, molti dei quali in fase di cronicità, fragilità e non autosufficienza. Come Federazionesanità abbiamo chiesto da tempo che ci fosse una presa di responsabilità apicale, che si occupasse di quella generazione che ha reso l’Italia più civile ed evoluta e che non è giusto abbandonare”. È il commento del presidente di OSA e di Confcooperative Sanità, Giuseppe Milanese, interpellato da Sky TG24 a proposito del ddl sull’assistenza agli #anziani in discussione al Consiglio dei Ministri. Secondo Milanese i punti imprescindibili della riforma riguardano “il continuum assistenziale per le persone anziane, partendo dalla casa” e “una semplificazione nell’accesso alle cure, che noi abbiamo sempre individuato nella farmacia dei servizi”. In merito alla carenza di personale, Milanese evidenzia come “non si può riformare un sistema, qualunque esso sia, se prima non si parte delle persone. Oggi abbiamo un sistema territoriale carente, perché mancano le risorse dedicate. Il #Pnrr prevede che si passi ad assistere a casa il 10% degli ultra 65enni e per questo occorre formare adeguatamente il personale. Pensiamo ad una figura come l’operatore socio-sanitario specializzato”. “Questa riforma – conclude – deve prendere piede con coraggio, perché il nostro #SSN non ha bisogno di pezze calde, ma di una svolta importante e per rimanere universalistico e gratuito non può che partire dal sistema territoriale”.
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