La scena a cui abbiamo assistito questa sera durante il consiglio comunale per l’approvazione delle variazioni di bilancio è quella, triste e sconsolante, tipica di due coniugi separati in casa. Molfetta e gli uomini della sua ex coalizione “Diamoci una mano” non si amano più e resistono ancora sotto lo stesso tetto solo per il bene dei figli, che in questo caso siamo noi mesagnesi. Ufficialmente non si è aperta una vera crisi politica poiché la maggioranza ha votato il provvedimento anche per dare nuove risorse agli assessori che hanno in cantiere diverse realizzazioni, ma Vizzino ha annunciato che la verifica si farà eccome in occasione del bilancio di previsione. Tutto rimandato ma qualche straccio stasera é volato in casa Molfetta. Vizzino, Matarrelli e Pompeo hanno rotto oramai anche i rapporti personali. Per il bene dei figli continuano a convivere a palazzo dei Celestini ma l’amore é finito da tempo. Prova ne é anche il fatto che il primo cittadino, nei suoi interventi sul bilancio e sulle comunicazioni, ha rivolto lo sguardo verso i consiglieri di maggioranza solo pochissime volte. Per la maggior parte del tempo ha parlato a nuora perché suocera intendesse. Lo sguardo rivolto a Ninni Mingolla, Fernando Orsini e gli altri del Pd, come se incosciamente stesse aspettando un aiuto proprio dagli ex nemici. Non ha alzato lo sguardo verso gli ex alleati neanche quando, nello spazio della replica, ha affermato che di bilancio in questi anni si è discusso tanto: “sia in Consiglio che in maggioranza”. Eppure poco prima Vizzino aveva detto “abbiamo appena iniziato in maggioranza una discussione sul bilancio”. Ma come? Chi dei due ha mentito? “Il mio – ha concluso Pompeo – è stato un impegno massacrante per risolvere i problemi contabili ma le soluzioni arriveranno tra dieci anni. Ho la coscienza apposto e sono ancora qua a governare questa città in condizioni difficilissime”. Come difficilissime sono i rapporti umani tra questi ex innamorati.
