Il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, e il consulente cittadino alle politiche per la Disabilità, Antonio Calabrese, hanno scritto al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in merito al recente Regolamento regionale sulla rete assistenziale territoriale per i disturbi dello spettro autistico. Di seguito il testo inviato in data odierna:
“Stiamo seguendo con molta apprensione ciò che sta accadendo in merito all’adozione del recente Regolamento Regionale n. 7 del 10/04/2020, e successive modifiche, recante “Rete assistenziale territoriale sanitaria e sociosanitaria per i disturbi dello spettro autistico. Definizione del fabbisogno e dei requisiti organizzativi, tecnologici e strutturali. Modifiche e integrazioni”.
Diverse sono state le misure adottate da questa Amministrazione per dare una risposta ai vari e ripetuti appelli delle famiglie che da tempo, soprattutto nel territorio brindisino, lamentano l’assenza di strutture e servizi adeguati per fronteggiare il difficile problema dell’autismo. Tanto è stato l’entusiasmo quando, a seguito di regolare Avviso Pubblico, il Comune di Mesagne ha destinato un bene confiscato alla mafia per l’avvio di un centro servizi per l’autismo. Una location già idonea ad ospitare un centro diurno con personale altamente specializzato; paradossalmente, il nuovo regolamento licenziato (che non ha rideterminato il fabbisogno!) potrebbe non consentirne l’avvio, spegnendo, di fatto, la speranza di tante famiglie che avevano intravisto nell’apertura di questa struttura una luce in fondo al tunnel.
Nota drammatica è che il fabbisogno attualmente previsto nella nostra provincia, ad esempio per un centro diurno per 20 ragazzi dai 5 ai 18 anni o per un centro residenziale per 16 persone adulte, è apparentemente soddisfatto da gestori che hanno ottenuto il parere di compatibilità dalla Regione Puglia ma che poi non hanno avviato alcun servizio. In definitiva, il recente regolamento adottato dalla Giunta regionale, a parziale modifica e integrazione del precedente regolamento del 2016, è stato percepito dalle tante famiglie del territorio – e non solo – come l’ennesima beffa che riconferma tutte le precedenti criticità, in primis la mancata valutazione del reale fabbisogno nei vari territori; riporta, dunque, tutta la situazione indietro di due anni.
Da un’analisi sommaria, ma a nostro avviso significativa, siamo in grado di dimostrare che rispetto ai dati di riferimento dell’attuale regolamento, il fabbisogno è notevolmente cresciuto di almeno 5 volte rispetto a quello previsto. Al fine di avviare un confronto costruttivo, che vada nella direzione di costruire sul territorio soluzioni concrete, Le chiediamo un incontro urgente per discutere della questione.
Fiduciosi di una sua rapida risposta, La salutiamo cordialmente”.
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