Ancora poche ore e poi dal Primo Maggio il vice commissario della Polizia di Stato Pietro Nigro potrà godere della meritata pensione. Con la messa a riposo del vice commissario Nigro si chiude un importante capitolo di storia del Commissariato di Mesagne che portò all’arresto di numerosi mesagnesi ritenuti affiliati alla Sacra Corona Unita. Lui è l’ultimo in servizio di quel manipolo di uomini che hanno lavorato negli anni più difficili della nostra città. La storia professionale del vice commissario Nigro è costellata di successi e servizi al fianco di personalità che hanno dimostrato con la loro vita di essere dalla parte della legalità. Un curriculum di tutto rispetto caratterizzato per la maggior parte dal lavoro a Mesagne, Era il 1982 quando Nigro decide di diventare un poliziotto.
A gennaio 1983, nominato agente, viene destinato a Palermo per potenziare l’organico a seguito dell’uccisione del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie e degli uomini della scorta, avvenuta il 03.09.1982. Sono giorni difficili per la Sicilia e per l’Italia intera e in questo contesto Nigro è in prima fila contro la criminalità organizzata. Il giovane Pietro Nigro, per i primi 2 mesi, viene assegnato alla sezione volanti e più volte è impegnato come agente di scorta del giudice Giovanni Falcone nei suoi vari spostamenti in città, prevalentemente nel tratto dal Palazzo di Giustizia alla sua abitazione sita in via Notarbartolo. A marzo dell’83 viene assegnato presso l’istituendo Commissariato Brancaccio, zona ad alta densità mafiosa e sede di noti personaggi mafiosi. Nel pomeriggio del giorno dell’inaugurazione il commissariato di Brancaccio subì un attentato dinamitardo con 5 chili di tritolo collocato sotto l’auto della Polizia. La deflagrazione che avvenne davanti l’ingresso del commissariato provocò la totale distruzione dell’auto, il ferimento di alcuni agenti e danni a tutto il palazzo.
A seguito di quell’attentato furono compiuti diverse operazioni di polizia giudiziaria ed il personale del Commissariato Brancaccio, composto da 25 uomini fra cui Pietro Nigro, eseguì un elevato numero di arresti. Il Commissariato di Brancaccio divenne per sette anni la seconda casa di Pietro Nigro. “In Sicilia – ci racconta con un filo di amarezza – sono stati anni particolarmente difficili perché quotidianamente si verificavano omicidi e altri gravi delitti e molti dei miei colleghi purtroppo ci hanno rimesso la vita”. Queste vicende, però, non hanno mai fiaccato il senso del dovere e l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata. Nell’agosto del 1990 fu trasferito presso il Reparto Mobile di Bari dove rimase sino a marzo 1992.
Nello stesso periodo Pietro Nigro fu aggregato per alcuni mesi a Lecce in occasione del maxi processo a carico di grossi esponenti della criminalità organizzata locale. Sono giorni in cui Nigro svolge anche servizi di volante e di scorta al Procuratore Antimafia Cataldo Motta. Dopo queste esperienze arriva la nomina nel nuovo Commissariato di Polizia di Mesagne istituito il 15 marzo 1992. Da quel giorno ad oggi il vice commissario Pietro Nigro è nelle fila dei poliziotti mesagnesi partecipando a tutte le più importanti operazioni di polizia giudiziaria eseguite nel corso degli anni. Al vice commissario Pietro Nigro giungano da parte di QuiMesagne gli auguri più sinceri per il periodo di riposo e i ringraziamenti per il lavoro svolto nella nostra città.