Sarebbe stato accusato di omicidio stradale l’autista della Mercedes rimasto coinvolto nell’incidente sul cavalcavia della Statale 7 dove è deceduto l’oritano Antonio Paciullo alla guida di una Mini Cooper One. Un fascicolo di inchiesta è stato aperto in Procura con all’interno tutte le informazioni raccolte sul posto. Ancora poco chiara la dinamica dell’incidente in cui ha perso la vita l’operaio di Oria. Secondo alcune informazioni ci sarebbero anche due testimoni che avrebbero già rilasciato dichiarazioni sulle fasi del sinistro. Al vaglio degli inquirenti diverse ipotesi tra cui la possibilità che la Mercedes possa aver azzardato un sorpasso in curva invadendo la corsia opposta su cui viaggiava Antonio Paciullo. Ma su questo nessuno si sbilancia, evitando di confermare le indiscrezioni. Ricordiamo che la Mercedes viaggiava verso l’ingresso di Mesagne e la Mini era in procinto di imboccare l’uscita verso la statale 7, l’impatto è avvenuto proprio al centro del ponte. Gli esami tossicologici effettuati nell’immediato del sinistro sono risultati negativi. Ieri sera fino a tarda ora i Vigili Urbani hanno lavorato sul cavalcavia per raccogliere dichiarazioni ed effettuare rilievi. Il vicecomandante Antonio Ciracì questa mattina ha voluto “ringraziare i Carabinieri, la Polizia Stradale e gli agenti del Commissariato di Mesagne per la fattiva collaborazione nella gestione del sinistro”. Inoltre, Ciracì ancora una volta si dice, a nome dell’intero corpo dei Vigili di Mesagne, “vicino alla famiglia del sig. Paciullo” a cui assicura ogni forma di collaborazione.
Adesso è il momento del dolore per la comunità oritana che piange il 49enne Antonio Paciullo, noto in paese e anche fuori dai confini comunali per essere un bravo imbianchino, intonachista e muratore “ma soprattutto una persona perbene – scrivono da Oria – di cui ci si poteva fidare sia sul lavoro che nella vita quotidiana”.
