Home Politica Italia in Comune: “IMU 2013, chi pagherà se sarà accertata la negligenza del Comune?”

Italia in Comune: “IMU 2013, chi pagherà se sarà accertata la negligenza del Comune?”

da Cosimo Saracino
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Si rende noto che è stata presentata, nella mattinata del 29 novembre, una interrogazione posta all’attenzione del Sindaco, ai sensi dell’art. 32 dello statuto comunale, tesa a fare chiarezza sulla vicenda  dell’invio, a tantissimi contribuenti mesagnesi,  degli avvisi di accertamento relativi all’IMU 2013, con i quali si contestava “il tardivo versamento oltre 90 giorni” di parte dell’imposta in questione. La presentazione di tale istanza si è resa necessaria attese le informazioni pervenute, sia a mezzo stampa che direttamente da tanti cittadini, secondo le quali le cartelle emesse conterrebbero calcoli inesatti  o addirittura pretese manifestamente infondate. Inoltre in tutto questo si registra il silenzio assordante dell’amministrazione, soprattutto quello del Sindaco, che sulla vicenda avrebbe  dichiarato di non esserne a conoscenza. Ci chiediamo come può il Primo Cittadino, che è anche assessore al bilancio, non essere informato,  nei dettagli, di un procedimento così importante che ha un’incidenza rilevante sul bilancio comunale?

Chi pagherà, dunque, se sarà accertato che vi è stata negligenza in questa vicenda? Saranno sempre i cittadini? È il caso di puntualizzare che se vengono fatte spese inutili (quelle delle raccomandate ad esempio) si sottraggono risorse al bilancio, magari necessarie per erogare servizi ai cittadini.

Nell’istanza sopra menzionata si è chiesto, fra altro, quanti avvisi  di accertamento sono stati  emessi; a quanto ammontano le spese postali e gestionali; se si è proceduto ad annullare in autotutela gli accertamenti infondati e a rettificare quelli errati; se si è provveduto o si provvederà a rimborsare i contribuenti che hanno già pagato somme non dovute; se sono state registrate nella voce delle Entrate del bilancio di previsione somme “fittizie”; se si sta procedendo ad accertare eventuali responsabilità amministrative e contabili e se si potrà determinare un  danno erariale per l’Ente ed infine, abbiamo chiesto al Sindaco, se non ritiene che le procedure inerenti il recupero di somme evase o eluse alla fiscalità locale debbano essere istruite non a ridosso delle scadenze quinquennali, in quanto si potrebbe andar incontro ad errori(come nel caso di specie) o notifiche tardive, ma almeno un anno prima del termine di prescrizione. Coordinamento di Italia in Comune

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