Home Attualità LA DENUNCIA – Commissione per l’accertamento dell’invalidità civile: “Medici o burocrati?”

LA DENUNCIA – Commissione per l’accertamento dell’invalidità civile: “Medici o burocrati?”

da Cosimo Saracino
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“Ci hanno aggredito con parole arroganti, comportandosi in maniera poco professionale”.

E’ questa la denuncia che Vito Padula presenta al cronista e che porrà al Tribunale del Malato raccontando i momenti salienti di una ‘visita’ effettuata dal padre Antonio, 88 anni, alla “Commissione Medica per l’accertamento dell’invalidità civile, delle condizioni visive e della sordità” avvenuta lo scorso 21 luglio a Brindisi.

“I sette medici presenti all’incontro sono rimasti seduti, non si sono degnati di visitare mio padre. Anzi ci hanno aggredito verbalmente per il solo fatto che avevamo richiesto la visita della Commissione per accertare l’aggravamento dello stato di salute del mio anziano genitore”.

I fratelli Padula è da qualche tempo che cercano di far avere al padre (poliomielitico dalla nascita e con una serie di grossi problemi di salute peggiorati negli ultimi 20 anni) una sedia a rotelle per il trasporto dell’anziano. “Mio padre deve essere accudito come un bambino. Bisogna accompagnarlo in ogni suo movimento. Non riesce più a camminare da solo”.

Si sono rivolti prima all’Ufficio protesi della Asl che gli ha rifiutato la richiesta suggerendogli di avanzare domanda di aggravamento alla Commissione Invalidi civili. “Solo dopo – ci dichiara Vito visibilmente provato – avrebbero avuto la possibilità di fornirci una sedia a rotelle”.

Per questo motivo i famigliari di Antonio Padula hanno presentato richiesta alla Commissione e il 21 di luglio scorso si sono recati a Brindisi per la visita. “Quando i medici ci hanno chiesto il motivo per cui avevamo sollecitato la visita di aggravamento, sapendo dell’indicazione arrivata dall’Ufficio Protesi si sono arrabbiati e di fronte a me, mio fratello e soprattutto a mio padre 88enne, hanno iniziato ad aggredirci verbalmente dicendoci che dovevamo denunciare l’ignoranza dei dirigenti dell’Ufficio protesi. Non si sono degnati nemmeno di visitare papà. Seduti li abbiamo trovati e seduti sono rimasti. Ci hanno chiesto la documentazione che gli abbiamo fornito. Tra questi documenti c’era anche un certificato del fisiatra che dichiara inequivocabilmente che mio padre non riesce a deambulare se non accudito da qualcuno. Da qualche giorno abbiamo ricevuto la risposta della Commissione e nel referto c’è scritto tutt’altro. I medici hanno dichiarato: il paziente può camminare a piccoli passi. Ma come hanno fatto a dichiarare questa assurdità se non si sono degnati nemmeno di visitarlo?”

Adesso Vito è costretto a fare ricorso oppure a ripresentare una nuova richiesta di aggravamento. Nel frattempo ha già perso più di un mese di lavoro di mattina poiché è costretto a peregrinare da un ufficio all’altro della Asl nella speranza di trovare una soluzione all’affidamento di una sedia a rotelle.

“Vogliamo denunciare quanto ci è accaduto poiché sappiamo che c’è tanta gente che ogni giorno si trova costretta a subire queste vessazioni. Le persone che abbiamo incontrato nella Commissione esaminatrice sono medici o burocrati che non hanno rispetto delle persone?”

Cosimo Saracino

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