Il prof. Pier Luigi Lopalco scrive sulla sua pagina Facebook:
R è ormai la star dei parametri epidemiologici. Al bar, aspettando l’asporto, ormai gli italiani immediatamente dopo i risultati delle partite di campionato, iniziano a fare discussioni sull’ultimo valore di Rt.
Esiste invece un altro parametro nei confronti del quale vorrei spezzare una lancia, essendo a mio parere anche più importante rispetto ad R, la star del momento.
Il parametro in questione è la forza dell’infezione (force of infection) solitamente indicato con la lettera greca lambda.
Mentre R indica la probabilità di un caso infetto di generare X casi, lambda indica la probabilità per un soggetto suscettibile di contagiarsi in un dato momento dell’epidemia.
Lambda, pertanto, è un parametro importantissimo perché indica il rischio che ciascuno di noi corre nelle diverse fasi dell’epidemia.
Comprendere il concetto di forza dell’infezione è centrale nel dibattito su chiusure ed aperture. Alla domanda, infatti, se la scuola è sicura o i trasporti sono sicuri o i ristoranti sono sicuri l’unica risposta plausibile è: “Dipende dalla forza dell’infezione”.
La forza dell’infezione dipende principalmente dalla probabilità di incontrare un soggetto contagioso: salire su un autobus strapieno comporta rischi limitati se la forza dell’infezione in quel momento è bassa, è garanzia di contagio se la forza dell’infezione è alta. Le scene delle discoteche affollate che la scorsa estate in Puglia non hanno prodotto alcun danno, ad esempio, in questo momento comporterebbero disastri.
Ecco perché dunque qualsiasi decisione sulle aperture può essere presa solo in funzione del livello di circolazione virale (probabilità di incontrare un infetto) e del livello di vaccinati nella popolazione (probabilità di contagiarsi in caso di contatto con un infetto).
Passata l’ondata pandemica e vaccinato un numero sufficiente di cittadini la forza dell’infezione sarà così bassa che potremo tornare ad una vita normale.
