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La guerra al riconoscimento dell’Igp Pomodoro Pelato di Napoli passa attraverso Mesagne

da Cosimo Saracino
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La guerra al riconoscimento dell’Igp Pomodoro Pelato di Napoli passa attraverso Mesagne. Ne mesi scorsi erano stati i campani ad opporsi alla Dop per la Mozzarella pugliese di Gioia del Colle, adesso è la Regione Puglia ad esprimere parere negativo all’Igp Pomodoro pelato di Napoli. Tra le motivazioni principaliaddotte dall’assessore Di Gioia spunta il nome della nostra città. Il «pomodoro lungo» è coltivato quasi esclusivamente (95%) in Puglia per la precisione nel foggiano. E il restante 5% in Basilicata e Molise, nulla in Campania. Regione in cui viene trasformato per diventare «pelato» (fino a qualche anno fa la trasformazione era prerogativa di sole aziende campane, adesso invece anche di aziende con sede in Puglia, dalla Princes di Foggia — il più grande sito di trasformazione d’Europa — alla Conserve Italia di Mesagne).

Per questo la Regione Puglia ha deciso che esprimerà parere negativo alla richiesta di registrazione dell’Igp Pomodoro Pelato Napoli presentata dai produttori campani al ministero delle Politiche agricole. La decisione è arrivata al termine del tavolo con le organizzazioni dei produttori del pomodoro di Puglia che era stato convocato da Leonardo Di Gioia, assessore regionale pugliese alle Risorse agroalimentari.

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