Nel 2023, Caravaggio e il suo tempo; quest’anno, G7: sette secoli di arte italiana. Per il secondo anno consecutivo la grande mostra organizzata – nell’ambito del Protocollo d’Intera Puglia Walking Art – da Micexperience Rete d’Impresa, con enti promotori il Comune di Mesagne e la Regione Puglia, in collaborazione con il Ministero della Cultura, è parte integrante, esperienza significativa, si può ben dire, della quarta edizione del workshop “Puglia, a way of life” che si terrà giovedì 27 giugno alle 16,00, nella sala conferenze della Stampa Estera, a Palazzo Grazioli (via del Plebiscito, 102) a Roma.
I lavori verranno avviati da Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia ed avranno come ospite speciale Luca Bianchi, direttore generale della Svimez, esperto in economia e politiche di sviluppo territoriale. «“Puglia, a way of life” è un evento per ragionare su un modello integrato di promozione della qualità della vita che riguarda le persone e le comunità, attraverso pratiche che trovano il loro fondamento nel patrimonio materiale e immateriale della regione», spiega una nota istituzionale che riferisce della partecipazione dei vertici politici ed istituzionali della Regione negli ambiti della cultura e del turismo E stando a quei presupposti, le esperienze da raccontare sono quella della Fondazione Paolo Grassi, che celebra i 50 anni del Festival della Valle d’Itria e quella della Rete d’imprese Micexperience, che con il suo presidente Pierangelo Argentieri illustrerà la mostra G7: sette secoli d’arte italiana, allestita nel castello di Mesagne (Brindisi), ideale percorso in continuità con quanto accade nel maniero normanno svevo da diversi anni in qua.
«Oltre tutte le cose belle, che sono state già dette della mostra, curata dal prof. Pierluigi Carofano – ha detto Pierangelo Argentieri -, qui giova riflettere su un dato di fatto: come il G7 è stato evento straordinario e irripetibile per la Puglia, così è questa mostra che compendia 7 secoli di arte italiana attraverso 51 opere, che difficilmente sarà possibile ricomporre insieme in altro contesto. Dal seguace di Nicola Pisano ad Alberto Burri e con unico artista vivente il tarantino Roberto Ferri – ha proseguito Argentieri -, la mostra di Mesagne è stata costruita, opera dopo opera, con la collaborazione di musei e collezioni pubbliche e con il significativo apporto di collezionisti, fino a farne un unicum da godere nelle sale nobili del castello di Mesagne. Essa peraltro – ha concluso – è esempio virtuoso e consolidato di come si raggiungano grandi risultati con la collaborazione fra Enti e privati».
Non meno entusiasta il sindaco di Mesagne (Brindisi), on. Antonio Matarrelli, confermato di recente con un autentico plebiscito alla guida della città: «La mostra “G7: sette secoli di arte italiana” rappresenta il fiore all’occhiello della già ricca programmazione culturale della città di Mesagne degli ultimi anni – ha detto -. Ma è anche l’occasione per partecipare da protagonisti alla grande stagione pugliese che ha fatto degli investimenti culturali un volàno di sviluppo. Confidiamo, sulla scorta dell’esperienza degli scorsi anni, in un flusso di turisti nazionali ed internazionali ancora maggiore: sapremo accoglierli nel migliore dei modi – ha concluso -, tanto con un articolato cartellone di iniziative estive, quanto con una variegata offerta all’insegna dell’ospitalità e della proposta enogastronomica di eccellenza.»