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La Porta Piccola – contributo di Cosimo Pasimeni

da Redazione
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Alcuni mesi fa due lettori hanno chiesto alcune notizie sulla Porta Piccola e cioè: se “Esiste una fotografia?”  Avevo già pubblicato una mia ricerca con la quale datavo come “prima” quella con la spianata di Scarano, il castello e la Chiesa di S. Anna ripresa dall’attuale Via Granafei che, secondo me è antecedente al funerale di Cavaliere del 3 dicembre 1894 e compresa nell’arco di tempo 1890 e 1894.

Considerando che la “data di nascita” della fotografia in assoluto è ufficialmente riconosciuta il 19 agosto 1839 non può esserci assolutamente una foto della Porta Piccola in quanto, come scrive Antonio Profilo su «Vie Piazze Vichi e Corti di Mesagne», fu: “Demolita nel 1834 per vetustà e per timore di crollamento restò angusto lo sblocco sino al 1862, quando fu questo reso più ampio con la demolizione di parte dell’edifizio ora indicato con i num. Civ. 24, 26, 28.

Alla piazza contigua si è conservata la denominazione di Porta Piccola”.

Quanto sopra descritto mi ha indotto ad una ricerca più approfondita per capire il motivo di questo abbattimento e che ho trovato consultando i verbali del Consiglio Comunale pubblicati nell’Archivio Storico digitalizzato del Comune di Mesagne di cui qui di seguito pubblico alcuni stralci:

Delibera del Consiglio Comunale del 01/10/1861

Si discute sulle opere pubbliche di cui ha bisogno il Comune, per esempio allargamento della Porta Piccola;

omissis

“Carluccio Assessore- Signori, riguardata la topografica posizione del nostro abitato: constatato l’incivilimento progressivo di tutti gli abitanti nonché l’affluenza di forestieri che si avvicendano in questa nostra patria per lo traffico ché in crescendo alla giornata, considerate che le attuali e future nostre condizioni, mi limito a proporvi le opere, delle quali principalmente abbisogna il nostro paese, che riprende nella presente rigenerazione sociale un nuovo aspetto in mezzo a questa Salentina Provincia. Stando quindi il bello, e l’utile di un paese qualunque in ragione della civilizzazione fa duopo migliorare il nostro mercé le seguenti opere:

1° L’allargamento della Porta Piccola

Omissis

La discussione sugli ingressi del paese: Porta Grande, Porta Piccola e Porta Nuova è proseguita il giorno successivo 2 ottobre 1861

… Omissis …

“Signori. Gli ingressi di un paese sono ordinariamente i luoghi dove il concorso di chi esce e di chi entra si osserva ove maggiormente; sicché a pranzo d’imbarazzi sogliono essere questi accessi larghi e dritti a seconda della popolazione ed affluenza. Se libere e grandiose sono i nostri ingressi della porta Grande e della porta nuova, stretto e impiccioso, e pieno di pericoli n’è quello della porta piccola, ove maggior concorso di popolazione si osserva in tute le ore del giorno, e specialmente nella sera. Non poche fiate siamo stati spettatori di luttuose scene in quel passaggio: spesso abbiamo veduto quivi ribaltare traini, scivolare bestie da soma, ed uomini, che traballando son caduti bocconi, correndo pericolo di essere schiacciati dal traino, o da altri animali transitanti per quei luoghi i quali alla strettezza aggiungono pure la ineguaglianza di livelli. .??? raccomanda la larghezza delle strade , che si ricongiungono con gl’ingressi d’un abitato qualunque, onde camminare senza impaccio, e senza voltate, è mestiere che la nostra porta piccola, a cui mette capo il largo esterno dei Celestini col prosieguo di altre ben larghe e lunghe strade si allarghi sufficientemente non solo affinché si tolga qualunque pericolo ai cittadini, che passano quell’ingresso, ma affinché pure l’aria tanto salutare vi penetri più facilmente nello interno del paese, e circoli per quei circostanti vicoli della porta piccola, la quale con questa modificazione si raddrizzerà in parte di prospetto alla strada ex Celestini, o Loreto.

 La discussione riguardante la Porta Piccola ed il suo allargamento riprende nel Consiglio Comunale del 29 maggio 1862:

… Omissis …

Il Consiglio intesa la proposta e visto il progetto sopracennato considerando che (omissis) e che la porta piccola per la sua ristrettezza impedisce il libero passaggio e da’ adito a delle disgrazie che ogni giorno si vanno verificando.

Considerando che i lavori suddetti interessando la generalità degli abitanti, e perciò debbono intendersi di pubblico vantaggio ed utilità.

Delibera ad unanimità

1° Restare approvato il progetto per l’allargamento della piazza [commestibili] e porta piccola computato dall’architetto Sig. Carluccio serve la somma di Ducati 860,37 da togliersi da apposito articolo già stanziato sullo stato finanziero dell’andante esercizio … ecc…

 

Consiglio Comunale del 29/11/1862

Si discute su diversi oggetti tra cui il diroccamento delle botteghe per l’allargamento della piazza e Porta Piccola

L’onorevole Consigliere De Francesco domanda al Sindaco .??? che cosa si stesse praticando riguardo al diroccamento delle botteghe per l’allargamento della piazza e porta piccola, e quando che ne sia stabilita l’evenzione. + altro argomento

Il Sindaco alla prima [porta piccola] risponde d’aver già dato le disposizioni per l’affissione di manifesti per l’appalto di detto diroccamento e per l’effettuazione del contratto di compera delle botteghe che si devono abbattere. Procedersi alla demolizione fatto che verranno terminati tali preparativi

Quindi queste le motivazioni dell’abbattimento dell’intera struttura di cui restano solo alcune tracce in carparo in Piazza Cavour dopo la farmacia.

 

In allegato particolare della Porta Piccola. Foto della “DISCRITTIONE DI MISAGNE” esposta nell’androne del castello ripresa dal disegno del Mannarino ed elaborata in 3D e a “volo di uccello” da Camassa V.

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