E’ un rito che si svolge annualmente a Mesagne, così come anche quest’anno si è svolto il 30 marzo, giorno di venerdi santo. Le statue che rappresentano la passione di Cristo hanno sfilato per le strade della città, assieme alle varie confraternite e con al seguito gli amministratori della stessa città, sotto gli occhi della folla di fedeli e curiosi che osservavano silenziosamente.
In genere è una processione di diverse statue o gruppi scultorei, c.d.“misteri”, rappresentanti vari momenti della passione di Cristo, e in particolare la sua crocifissione e morte.
L’origine di tali processioni, come documentato, si ritiene possa risalire al XV secolo. In molti casi tali statue in legno, in cartapesta o in materiali eterogenei, rappresentano opere significative della scultura del XVII e del XVIII secolo.
Nel teatro medievale con il termine “misteri” si indicavano le rappresentazioni di drammi sacri aventi per oggetto episodi della Bibbia o più spesso del Vangelo.
Dunque i “misteri” portati in processione in diversi paesi dell’Italia meridionale, della Spagna e non solo, sono l’eredità di tale teatralità e religiosità medievale, il passaggio dall’animazione all’immobilità ed all’espressione figurata del simbolo rappresentato dalla passione di Cristo, esemplificato nelle singole immagini delle ultime vicende umane del Cristo; in tal senso sono simbolicamente vicini alla Via Crucis con cui si commemora il percorso doloroso di Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota. Aldo Vangi (delegato A.I.F.)