Home Politica La resa dei conti: riconoscere la propria responsabilità è un atto dovuto ai cittadini

La resa dei conti: riconoscere la propria responsabilità è un atto dovuto ai cittadini

da Cosimo Saracino
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Siamo sinceramente preoccupati per ciò che accade nelle ultime ore nella nostra Mesagne in merito al dissesto finanziario dei conti del Comune di cui, per l’ennesima volta probabilmente, ne pagheranno le conseguenze soltanto i cittadini con prevedibili aumenti di tasse e imposte.

Vero che la sofferenza economica delle casse comunali era già ben evidente già durante la scorsa amministrazione, ma è pur vero che da tre anni a questa parte nulla è stato fatto per risolvere  e non peggiorare il dissesto in corso. La responsabilità quindi non è certo da far ricadere unicamente sulla testa del Sindaco Molfetta ”usato” or ora ad hoc come capro espiatorio da quella stessa maggioranza che oggi vuol farsi voce grossa e che negli anni è stata a guardare la crescita dello sfacelo finanziario, ivi compresi quindi Giunta e Consiglio.

Ricordiamo come durante la conferenza sul bilancio di previsione dello scorso marzo, Molfetta informava che nel mese corrente di settembre sarebbero iniziati i lavori di rifacimento della rete fognaria del centro storico che oramai si rendono urgenti e improrogabili. Ad oggi però non abbiamo alcuna evidenza di ciò che è stato anticipato.

Informava anche circa la sconsiderata voce di spesa per “utenze” (energia elettrica, gas, acquedotto, telefonia) pari a circa euro 1.200.000.00/1.500.000.00 (unmilioneduecentomila/unmilionecinquecentomila!) che il Comune ha sostenuto, con una previsione per il futuro di un aumento fino alla modica cifra di euro 2.100.000.00 (duemilionicentomila!). Ora, cifre di questo genere non sono ammissibili per un Comune già così sofferente e ci chiediamo se mai sia stata effettuata una valutazione critica dei costi e del risparmio generato da un possibile efficientamento energetico ottenibile con l’introduzione della tecnologia LED (visto che la voce di spesa della pubblica illuminazione è la più cospicua) oppure della telefonia VOIP a costo 0 già in adozione in numerosi uffici della pubblica amministrazione, giusto per fare degli esempi.

Sempre durante la stessa seduta il Sindaco informava circa il deficit strutturale di cassa venutosi a creare già dal 2013. Ci chiediamo anche qui: dove era diretta l’attenzione di quella stessa maggioranza che oggi cerca di lavarsene le mani?

Più volte abbiamo sollecitato la redazione di un censimento completo degli immobili di proprietà comunale presenti sul territorio per poter valutarne destinazione d’uso e incidenza dei costi sostenuti sui conti delle casse comunali, ma ad oggi navighiamo nell’approssimazione, ci vien da pensare, forse voluta appositamente.

Ci chiediamo anche se chi di competenza in Comune (se mai ci fosse qualcuno di competenza) abbia con impegno e costanza cercato di intercettare i tanti fondi regionali e comunitari per poter risolvere problemi atavici che richiedono investimenti al di fuori della portata odierna delle casse comunali. Ci riferiamo alla presentazione di validi progetti in seno ad esempio alla L.r. 67 del 22.12.2017 art. 12 “Sostegno ai Comuni per interventi di rimozione rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche art. 192 TUA”, al POR Puglia FESR FSE 2014-2020 con cui sono stati stanziati 30.000.000 di euro per i lavori sulla fognatura bianca e pluviale o al POR Puglia 2014-2020 e la determina dirigenziale Regione Puglia 714/17 pubblicata sul BURP n.141 del 14.12.2017 per la realizzazione di sistemi di gestione delle acque pluviali. Giusto per citarne alcuni.

Un’altra domanda sorge spontanea (diceva qualcuno): qual è il ritorno economico in termini di risparmio reale derivante dall’esternalizzazione della nettezza urbana?

Le preoccupazioni sono molte alla luce di ciò che sta accadendo:

  • questione tasse/tributi: cosa dobbiamo aspettarci per il 2019 relativamente alle aliquote TARI, IMU, e degli altri tributi?
  • per la serie “oltre la beffa, ora anche il danno”: come si risolverà l’incresciosa questione del rimborso della quota variabile TARI 2015-16-17 versata erroneamente da alcuni contribuenti e che fine hanno fatto le tante istanze presentate?
  • come intende gestire l’Amministrazione il debito bancario che ad oggi ha generato circa 400.000 euro di interessi?

I numeri e le prospettive spaventano non poco, ma ancor più vergognoso è l’atteggiamento di chi questo dissesto lo ha visto crescere senza intervenire in un possibile recupero.

Giusto appunto quella stessa maggioranza che oggi cerca di sottrarsi ad un’innegabile responsabilità.

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