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La rinuncia del Sindaco all’indennità diventi esempio per tutti

da Cosimo Saracino
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Partiamo subito col dire che non consideriamo “straordinario” il gesto del primo cittadino di rinunciare per il secondo mese all’indennità di carica almeno per due motivi. Il primo è perchè abbiamo contezza che anche in passato Toni Matarrelli, consigliere regionale e onorevole della Repubblica, ha usato i fondi provenienti dal suo incarico per aiutare chi ha avuto bisogno. Secondo perchè non è il primo sindaco di Mesagne a compiere questo gesto così nobile. Anzi. La nostra città ha avuto la fortuna di avere negli ultimi 50 anni politici che hanno saputo interpretare il loro ruolo esclusivamentecome servizio ai cittadini. Ci permettiamo di ricordare, ma senza voler sminuire il gesto di Matarrelli, che Pompeo Molfetta ad esempio più volte ha contribuito personalmente a necessità che riguardavano la nostra città. Molfetta, considerato avaro nella gestione dei soldi pubblici, non lesinava aiuti personali, piuttosto consistenti, ad associazioni o per risolvere problematiche urgenti di singoli concittadini. Allo stesso modo il sindaco Franco Scoditti, taciturno e introverso, ha interpretato la sua missione come servizio alla città. E come non ricordare il sindaco Enzo Incalza, generoso e disponibile anche a risolvere con fondi propri  vicende comunali che si erano consumate non per sue responsabilità (ricordate la questione Paola&Chiara?). Il sindaco Mario Sconosciuto probabilmente in cinque anni di mandato non ha mai tenuto per se un solo mese di indennità aiutando costantemente chi gli chiedeva aiuto, scelta spesso avversata anche dai suoi stessi consiglieri di maggioranza. Così andando indietro troviamo gli esempi concreti di Damiano Franco, Cosimo Faggiano e del sindaco per antonomasia della nostra città Elio Bardaro che in ogni angolo della città veniva fermato da padri di famiglia che chiedevano aiuto trovando sostegno grazie alla sua indole altruistica. Adesso, però, il gesto di Toni Matarrelli deve diventare un faro per tutti noi. Uno stimolo per gli altri politici comunali a fare lo stesso e un impegno per tanti imprenditori che già hanno contribuito in prima battuta a trovare la forza per farlo ancora. Ci sentiremo più mesagnesi se ogni famiglia della nostra città, che ha la possibilità economica, donasse una quota per la raccolta fondi “Emergenza Coronavirus”. Siete d’accordo?

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