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La scommessa del bambù gigante Onlymoso – VIDEO

da Cosimo Saracino
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(da BuoneNuove Giugno 2019) – La coltivazione del bambù gigante è arrivata anche a Mesagne. Sono ancora pochi gli imprenditori che hanno deciso di investire in questa pianta che arriva dalla Cina. Davide Perez è uno di questi. Giovane con un passato lontano da Mesagne per motivi di lavoro, dopo una serie di studi ha assunto l’impegno di investire sui terreni del nostro territorio con lo scopo di contribuire alla soluzione del problema occupazionale. Davide Perez crede fortemente nel suo progetto e con orgoglio ci porta a visitare il suo piccolo impianto. A poco più di un kilometro da Mesagne, in uno dei primi pomeriggi assolati di Giugno, arriviamo in contrata Annunziata. Il terreno si affaccia sulla strada asfaltata e si trova nei pressi di via Torre Santa Susanna ad identificarlo c’è un cartellone su cui si legge: “Qui coltiviamo Bambù gigante”. Nel campo c’è il papà di Davide intento a smuovere la terra con una fresa per eliminare le erbe infestanti. E’ uno di quei contadini mesagnesi che hanno conosciuto gli anni in cui le nostre terre garantivano un reddito importante per le famiglie. Adesso le coltivazioni tradizionali faticano a produrre posti di lavoro e il bubbone della xylella sta modificando anche l’immagine delle campagne.

L’impianto è a filari, come si fa per i vigneti, con uno spazio di gran lunga superiore alle tipiche spalliere di negramaro. Le piccole piante madri di bambù vengono irrigate grazie ad un impianto a goccia costruito artigianalmente da Davide grazie ai consigli di un amico idraulico: “Solo nei giorni assolati, il bambù ha necessità di ricevere acqua. E’ una pianta resistente”, sottolinea l’imprenditore. La resistenza è data anche dal fatto che queste piantine sono sopravvissute alla neve di quest’inverno. Davide Perez non manca occasione per sottolineare che ha conosciuto questa coltivazione grazie al Consorzio Onlymoso. Il Phyllostachys pubescens edullis comunemente detto Moso, appunto il Bambù gigante, è una graminacea a tutti gli effetti, una pianta erbacea anche se grazie alle sue caratteristiche può diventare ben più alta di un albero. Il Phyllostachys pubescens edullis fu introdotto in Europa a scopo ornamentale intorno al 1880, ma si diffuse successivamente a seguito di una massiccia importazione di semi dalla Cina.

A fornire le piante madri per la piantumazione dei bambuseti, adatti sia alla produzione di germogli alimentare che di fusti da legname, è il consorzio Onlymoso che seleziona le varietà migliori scegliendo le più adatte alla coltivazione dei nostri climi. Una foresta di bambù Onlymoso raggiunge la maturità tra i 5 e i 10 anni a seconda delle condizioni climatiche, del terreno e del tipo di coltivazione, dal terzo anno in poi di media avviene il primo raccolto di germogli. I prodotti degli impianti vanno ritirati dal consorzio bambù al miglior prezzo di mercato. La coltivazione di bambù gigante in Italia cominciata nel 2014 e sono già a coltura circa 2000 ettari. Il consorzio bambù Italia ha lanciato nel 2017 una linea alimentare a base di germoglio italiano che è già nella grande distribuzione. “Il bambuseto – dichiara Davide mentre scuote energicamente una pianta – è una coltura prettamente ecologica. Contiene per sua natura sostanze antibatteriche e antimicotiche che impediscono lo sviluppo di parassiti e non richiedono l’utilizzo di costosi pesticidi, dannosi per la salute e l’ambiente”.

Coltivare Bambù offre due possibilità di reddito: i germogli (che vengono raccolti dopo circa 3 o 4 primavere al massimo dalla messa a dimora) e il legno (per il quale occorrono almeno 5 o 6 anni). La raccolta dei germogli non danneggia le piantagioni, anzi il diradamento favorisce la crescita armoniosa della coltivazione in quanto esistono 2 stagioni di raccolta: i mesi primaverili in cui si tagliano i germogli destinati ad uso alimentare e da settembre a febbraio avviene il taglio dei culmi adulti (i fusti). Per qualità, durezza e resistenza, il legno di bambù è paragonabile a essenze come il rovere e il noce. Con queste prospettive la coltivazione di bambù gigante può essere una delle soluzione della new green economy da sperimentare sul nostro territorio anche per abbattere il tasso di disoccupazione.

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