Brindisi. Casa del Turista. Sala Convegni. Martedì 20 marzo.Inizio ore 17.30.
La Puglia ospita un’immensa mescolanza di razze. Vi è il sangue normanno e svevo, per cui i pugliesi spesso sono biondi, di pelle chiara, nordici anche nel carattere; villaggi in cui si parla il greco antico; altri albanesi, ed altri in cui risuonano persino parole francesi, eredità dei provenzali portativi degli Angioini.
Guido Piovene
Il XIV secolo segna una rottura nella storia europea; cessa la crescita demografica, appaiono in calo produzione agricola e volume complessivo dei commerci. L’espansione delle terre coltivate,fenomeno parallelo alla crescita della popolazione,pareva aver raggiunto limiti estremi, spingendosi in aree complessivamente marginali. Una serie di carestie, particolarmente gravi quelle del 1315-18 e del 1338-40, colpì l’Europa; come di solito accade, alla carestia segue la pandemia. La peste nera, tra il 1348 e il 1350 determinò la riduzione della popolazione europea di più di un terzo, da 80 a 50 milioni di uomini.
Un’accentuata instabilità politica si accompagna a questi fenomeni; contrastato fu il regno di Giovanna I, il cui potere fu dapprima posto in discussione dagli Anjou-Ungheria poi dagli Anjou del ramo Durazzo che, con Carlo III assumono il potere. Il suo successore, Ladislao, morì senza figli determinando l’ascesa al trono della sorella Giovanna il 1414. La sua morte il 1435 segnerà la fine definitiva della potente dinastia; Alfonso d’Aragona, al termine del conflitto con l’erede designato Renato d’Angiò, il 1442 impadronendosi del trono di Napoli riunirà dopo circa un secolo e mezzo la Sicilia a Napoli.
In tale contesto s’inseriscono le particolari vicende di Brindisi e della Puglia; la città è più volte saccheggiata dagli eserciti che scorrono il regno e infine devastata da civili discordie che determineranno, col prevalere dei Ripa sui Cavalerio, il suo inserimento nel principato di Taranto. Causa primaria della decadenza di quella che era una grande città è comunque da individuarsi dalla fine del sogno ambizioso degli Angiò di una proiezione del regno verso il Levante.Questi temi saranno affrontati nel corso delle quattro sessioni in cui si articolerà il convegno. Nel corso della prima i lavori saranno aperti dal prof.Pasquale Cordasco, dell’Università di Bari, che illustrerà La Puglia nella seconda età angioina con particolare riferimento alla Cronaca di Domenico da Gravina.Luigi Oliva,dottore di ricerca, si soffermerà sul tema Dalla damnatio memoriae alla memoria reddita: un inedito stemma del Principe di Taranto Giovanni Antonio del Balzo Orsini a Lecce;Francesco Nocco, della Società di Storia Patria per la Puglia,esporràL’archivio di una famiglia barese nella seconda età angioina: i Massimo de’ Casamassimi; Michele Pepe,dottore di ricerca e studioso di storia delle istituzioni, offrirà un quadro dellapolitica agraria nella seconda età angioina.Coordina e introduce i lavor iAntonio Mario Caputo della Società di Storia Patria per la Puglia.
Il convegno si avvale del patrocinio del Comune di Brindisi e dell’adesione dell’associazione “Le Colonne. Arte antica e contemporanea”.