Scorrendo i titoli su QuiMesagne di sabato scorso, mi è saltato all’occhio: “Carnevale Mesagnese” 2024, in un istante un tuffo nei tanti ricordi, sacrifici, fatica, delusioni, gioia, “mesi di lavoro” come correttamente scritto dalla Redazione, che continua: “Via Marconi stracolma di maschere, coriandoli e carri allegorici”, “un’organizzazione quasi perfetta, frutto di mesi di lavoro” e poi ancora: “quelle esperienze torneranno solo se ancora una volta un gruppo di mesagnesi prenderà a cuore l’iniziativa e lavorerà con passione per mesi” ……. e poi…peccato nulla su quell’anonimo gruppo di Mesagnesi. Con po’ di delusione, ma ho continuato a leggere le iniziative del programma del Carnevale A Mesagne 2024, ed è un bene che l’Amministrazione comunale non voglia far spegnere la voglia di festeggiare. Il Carnevale Mesagnese, quello a cui si fa riferimento, era un marchio, un simbolo, un’identità di un gruppo di amici che con il loro impegno, a partire dal 1993 e sino al 2003 diedero un piccolo contributo al riscatto della nostra città, ai tempi considerata la capitale della scu. Il sostegno ed il dialogo con l’Amministrazione Comunale con il Cosimo Faggiano Sindaco, fu determinante per il risveglio delle coscienze dal torpore di anni bui, cresceva l’associazionismo, si moltiplicavano le iniziative, si ristrutturava la Collegiata, nasceva Mesagne nel Cuore, la Città dei Ragazzi con elezione vera del Sindaco dei ragazzi Antonio Rubino.
Non sono molto avvezzo a scrivere, ma tutti questi ricordi mi hanno fatto capire che non intervenire avrebbe significato mortificare ancora una volta quel gruppo di Amici che nel 1992 fondarono l’Associazione Il Prossimo e si inventò il Carnevale Mesagnese. Quel gruppo di Mesagnesi fu messo insieme dal Compianto Presidente Aristide De Nitto, per tutti Aristide Barbanera, ne facevano parte il Compianto Angelo Russo e poi Pino Rosato, Enzo Falcone per noi Enzo Coca-Cola, Fabrizio Rosato, Pietro Cisternino che si inventò il Gruppo delle Majorette, Rodolfo Semeraro, Franco Distante, Piero Guzzo, Carlo Caponegro, Pasquale Cavaliere e mi scuso per quelli che avrò involontariamente dimenticato. Leggendo sono venuti alla mente tanti ed indimenticabili ricordi, l’Associazione “Il Prossimo” la chiamammo così non a caso, l’inclusione, la partecipazione, il fare qualcosa per gli altri era per noi una scommessa. La consapevolezza di oggi mi dice che quegli Amici, la scommessa la vinsero, visto il successo del Carnevale Mesagnese a partire dalla prima edizione nel 1993 e poi con Bicincittà con la prima edizione nel 1995, replicata per diversi anni per la grande partecipazione dei cittadini e finalizzata alla raccolta di fondi a favore all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
Il Carnevale Mesagnese inizia di fatto nel febbraio 1992 quando quegli Amici andarono a vedere la 650° Edizione del Carnevale di Putignano, ed entusiasti di quella grande festa si chiesero: “perché non a Mesagne”. Nei mesi a seguire acquistammo da Putignano, “ai saldi”, 2 carri allegorici delle edizioni precedenti, che furono smontati a pezzi e poi ricomposti nei 4 carri allegorici della 1° Edizione. Il livello di quei 4 carri non era edificante se paragonati a quelli di Putignano che intanto celebrava la sua 651° Edizione. La differenza delle edizioni tra noi e loro era di appena 650 anni, ma anni luce sulla fattura e bellezza dei carri. Ciò nonostante, non ci scoraggiammo e la nostra 1° edizione fu un successo con le strade di Mesagne che si riempirono di gente che festeggiava, quintali di coriandoli sparsi sulle strade della città per la gioia il giorno dopo degli operatori ecologici. Non potevamo più tirarci indietro, per cui negli anni successivi invidiosi della perfezione dei carri di Putignano, ci facemmo furbi ed assoldammo nelle nostre fila un maestro di cartapesta Putignanese, dal quale imparammo l’arte della cartapesta e della realizzazione dei carri. Negli anni seguire si crearono altri gruppi, si aggiunsero i quartieri Grutti, nel 1998 il quartiere “Papa Sistu”, con la collaborazione dei Fratelli Magrì realizzarono la figura allegorica del Sindaco Franco Damiano. Ci inventammo una gara a premi tra i gruppi, realizzando una sana competizione tra di loro nel realizzare il carro più bello, oltre e per l’originalità e bellezza dei gruppi mascherati. In pochi anni fu raggiunta una elevata qualità dei carri, come Aladdin, Il Drago, Moby Dick, Il Principe d’Egitto, ecc. un livello ed una perfezione che nessuno di noi avrebbe mai immaginato.
Tutto ciò non era scontato, la realizzazione dei carri, l’organizzazione delle sfilate comportava mesi di lavoro e costi elevati, nonostante tutto il lavoro era frutto di volontariato. Per cui il problema principale era prima di tutto come finanziare la manifestazione, le Amministrazioni Comunali di quegli anni facevano di tutto per supportarci, ma dovevano fare i conti con le poche risorse disponibili in bilancio, il grosso veniva raccolto con il porta a porta, con le offerte durante le sfilate e qualche sponsor. Il Primo anno l’Amministrazione Faggiano chi diede 1 milione, il secondo anno 2,5 milioni…di lire non euro e soltanto a consuntivo. Organizzare e coordinare sfilate di 10 e più carri, con oltre 1.000 partecipanti, con le strade stracolme di gente era un enorme impegno ed una tensione costante sino alla fine di ogni sfilata, ma ci riempiva di orgoglio per l’immagine di Mesagne in tutta la Provincia e oltre.
Quel marchio: Carnevale Mesagnese, non fu mai registrato, fu archiviato dai Soci de Il Prossimo, primo per mancanza di spazi dove realizzare i carri, mancanza di nuove energie, stanchezza di quel gruppo di Mesagnesi mai celebrato. Quel marchio, quel sapere, è custodito gelosamente in attesa che un nuovo gruppo di volenterosi Mesagnesi prenda a cuore l’iniziativa.