Antonio Ricci, un disoccupato, trova lavoro come attacchino comunale. Per lavorare deve però possedere una bicicletta e la sua è impegnata al Monte di Pietà, per cui la moglie Maria è costretta a dare in pegno le lenzuola per riscattarla. Proprio il primo giorno di lavoro, però, mentre tenta di incollare un manifesto cinematografico, la bicicletta gli viene rubata… inizia così uno di capolavori del neorealismo italiano, il film Ladri di Biciclette, che proprio in questi giorni mi è venuto in mente riguardo alla questione della “sparizione” delle biciclette comunali . La vicenda sollevata durante l’estate dall’opposizione, si è conclusa qualche giorno fa con una risposta del sindaco Pompeo Molfetta che, dopo un indagine interna, comunica che sei possessori “distratti”, hanno consegnato la loro bicicletta dopo almeno due anni di “noleggio” (già a novembre 2014, infatti, molte biciclette mancavano all’appello….), di 5 residue biciclette – scrive il sindaco “si è in attesa di riconsegna”, non si capisce da parte di chi e quando. Le biciclette sono state rintracciate o sono sparite? E qualora non dovessero essere riconsegnate si procederà a denuncia di furto di un bene pubblico? Spulciando nel sito internet del comune http://www.comune.mesagne.br.it/downloads/pisteciclabili.pdf è possibile leggere il progetto relativo alle piste ciclabili e che includeva anche il servizio di noleggio biciclette. Da questo progetto è scaturito anche un regolamento comunale riguardo al servizio di nolo (approvato del delibera 131 del 09/06/2005) che purtroppo non è disponibile tra i regolamenti comunali presenti sul sito istituzionale. Nel progetto si legge che per il servizio di nolo “sarà richiesto il deposito di un documento di riconoscimento. In caso di furto o danneggiamento, al noleggiatore verrà trattenuta la caparra versata. La bicicletta dovrà essere perentoriamente riconsegnata entro l’orario di chiusura del servizio”. Ora mi chiedo: evidentemente i noleggiatori distratti avranno lasciato i loro documenti ed hanno versato una caparra? Ritornando al film, il protagonista va alla disperata ricerca della sua bicicletta, senza avere alcun esito. Ad un certo punto Antonio nota una bicicletta incustodita e, preso dalla disperazione, tenta maldestramente di rubarla, ma viene subito fermato e aggredito dai passanti. Solo il pianto disperato del figlio, che muove a pietà i presenti, gli evita il carcere…. Speriamo che anche questa storia non si concluda in lacrime….
Marco Argentiere