Home Cronaca Lamine Barro, 27 anni, una vita spezzata sull’asfalto dell’indifferenza

Lamine Barro, 27 anni, una vita spezzata sull’asfalto dell’indifferenza

da Cosimo Saracino
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Si chiamava Lamine Barro, aveva 27 anni. Ieri sera stava tornando da uno dei due lavori che affrontava ogni giorno con impegno, quando ha incontrato la morte sulla provinciale per San Vito dei Normanni. Intorno a mezzanotte, un pirata della strada lo ha investito ed è fuggito, lasciandolo sull’asfalto per due ore, senza che nessuno si fermasse a soccorrerlo.

Lamine viveva a Mesagne in via Rosamarina, una traversa di quella stessa strada spesso percorsa ad alta velocità da automobilisti senza rispetto. La sua storia assomiglia a quella di tanti giovani extracomunitari partiti dal Senegal con la speranza di trovare un lavoro e aiutare la famiglia rimasta nel Paese d’origine. Era arrivato a Mesagne lo scorso dicembre, trasferito dal Centro di Accoglienza Straordinaria Green Garden di Carovigno. Lavorava saltuariamente in campagna dove riusciva a trovare una giornata per racimolare il necessario. Spesso percorreva in bicicletta via San Vito per raggiungere il punto d’incontro con chi lo accompagnava in pulmino al lavoro.

Aveva trovato anche un altro impiego in un ristorante nel centro storico, anche qui lavorava con un contratto ma non in maniera continuativa. Quando si metteva in sella alla sua bicicletta indossava sempre il giubbotto catarifrangente. Lo aveva fatto anche ieri sera e stava percorrendo un tratto di strada molto visibile.

I suoi sforzi servivano a coprire le spese in Italia e a sostenere la moglie e la figlia rimaste in Senegal. Lamine era inserito nel progetto SAI Mesagne di seconda accoglienza, gestito dalla Cooperativa Sociale Rinascita. Silenzioso e rispettoso di tutte le regole, lavorava ogni giorno con la speranza un giorno di ricongiungersi alla sua famiglia. Ieri sera, però, la morte lo ha colto a bordo del suo unico mezzo di trasporto: la bicicletta.

La Polizia del Commissariato di Mesagne, avvisata immediatamente è giunta sul posto ed ha recuperato tutte le informazioni utili per individuare il responsabile dell’investimento. Si stanno visionando le immagini delle telecamere e raccogliendo testimonianze. La pressione è alta e, forse già nelle prossime ore, sarà possibile dare un volto a chi ha commesso questo crimine e comprendere, se esistono, le ragioni di una fuga che ha negato a Lamine anche l’aiuto più elementare.

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