C’è un vecchio adagio mesagnese che dice: “Ci frabbaca e sfrabbaca non perdi mai tiempu”. Il significato, chiaro a molti, potrebbe essere tradotto con l’assunto che è meglio buttare giù una cosa fatta male e ricostruirla anzichè ripararla”. Sembra essere stata questa l’idea che ha mosso l’amministrazione comunale in riferimento alla riorganizzazione dell’area tecnica comunale. Mai detto fu più appropriato anche in riferimento all’attività che viene svolta da questo settore comunale.
A fine novembre la giunta aveva approvato una delibera con cui si dava mandato agli uffici di individuare un manager che gestisse il delicato settore comunale. Subito gli architetti e gli ingegneri di stanza a Palazzo dei Celestini avevano affilato le armi per andare alla guerra contro Pompeo, Palma e gli altri sodali. Nelle stanze del Municipio si vociferava di ricorsi al Tar e denunce alla Procura della Repubblica. Quella delibera, di cui tutti conoscevano i contenuti, alla fine non appariva mai sull’albo pretorio. Fino ad oggi pomeriggio quando è stata pubblicata con il numero 261 del 23 novembre 2016 pochi minuti prima di un altro provvedimento di Giunta, la delibera 7 del 5 gennaio 2017, con cui viene revocata la decisione assunta a Novembre scorso.
Questo cosa significa? Che il primo cittadino e la giunta hanno cambiato idea sulla individuazione di un manager con capacità di coordinamento dell’area tecnica? No, tuttaltro. A sentire i rumors Pompeo Molfetta e l’assessore ai lavori pubblici stanno pensando di recuperare le professionalità interne alla macchina comunale (non tutte) facendoli ruotare nei settori tecnici e inserendo una quarta persona che sovraintenda i lavori senza dare a quest’ultima professionalità potere di firma.
Una riorganizzazione che in qualche modo scalderà gli animi anche all’interno della compagine politica. I rapporti tra il consigliere delegato alle manutenzioni e l’assessore si sarebbero raffreddati ancora di più in occasione dell’ultima nevicata. Per questo motivo assegnare una posizione organizzativa a guida dell’Urbanistica e staccare i Lavori Pubblici da un neo-settore progettazione potrebbe risolvere tanti problemi e riuscire a riattivare una parte della macchina amministrativa fondamentale per il futuro della città. Cosimo Saracino