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Latiano, la Polizia arresta un uomo ritenuto partecipe in concorso dell’omicidio di Francesco Di Coste

da Cosimo Saracino
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D'Errico Vitantonio Cl. 68(FILEminimizer)COMUNICATO STAMPA POLIZIA – Latiano (BR) 8 Aprile 2004, è giovedì, mentre si sta celebrando il rito dei Sepolcri, il ventinovenne DI COSTE Francesco, dopo aver chiuso la sala giochi di pertinenza della sua famiglia, mentre permane qualche minuto sul marciapiedi antistante l’esercizio di  via Roma, viene raggiunto da un commando che lo affronta e lo fredda con diversi colpi di pistola, uno dei quali colpirà e ferirà addirittura una ignara passante. Consumata l’azione, il gruppo di killers si dilegua. Il DI COSTE, già sospettato di appartenere alla S.C.U., secondo le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia e le risultanze d’indagine della Squadra Mobile di Brindisi, era parte di un sodalizio che si contendeva il controllo del territorio di Latiano con altro gruppo criminale di riferimento di D’ERRICO Vitantonio. La contesa avrebbe portato alla rappresaglia verso il DI COSTE e proprio il D’ERRICO Vitantonio, in concorso con altri, avrebbe preso parte alla gravissima azione delittuosa consumatasi a Latiano l’8 aprile 2004 e che costerà la vita al citato Francesco DI COSTE e che comporterà altresì il ferimento di un’innocente.

Nonostante gli anni trascorsi, l’azione investigativa della Squadra Mobile brindisina, ed in particolare delle specializzate Sezioni dei Reati Contro la Persona e della Criminalità Organizzata e Catturandi, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, non si arrestava e gli elementi raccolti trovavano poi conforto e riscontro nelle dichiarazioni di diversi collaboratori già organici alla compagine criminale mafiosa della Sacra Corona Unita.

Le complessive risultanze d’indagine trovavano quindi la piena condivisione dell’Ufficio della Procura Distrettuale leccese, competente per i delitti di criminalità organizzata e terrorismo, che – nella persona del P.M. titolare del procedimento penale avviato in seguito all’agguato mafioso ai danni del DI COSTE – richiedeva al Giudice per le Indagini Preliminari di valutare l’emissione di una misura di natura cautelare a carico di uno dei soggetti che avevano preso parte al menzionato delitto, individuato compiutamente nella persona di D’ERRICO Vitantonio, quarantanovenne originario di Latiano, ma stabilmente insediato a Torre Santa Susanna.

Il G.I.P., valutato il quadro indiziario raccolto ed accogliendo la tesi del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, emetteva nei confronti del citato D’ERRICO Vitantonio la misura cautelare del massimo rigore e cioè quella della custodia in carcere.

All’interessato, con l’ordinanza applicativa della sopraindicata misura cautelare personale, venivano contestati fatti-reato quali:

  • l’aver fatto parte, unitamente ad altri, dell’associazione di tipo mafioso comunemente nota con la denominazione di Sacra Corona Unita, avente influenza nelle Province di Brindisi e Lecce, connotata da forte carica d’intimidazione e dalla fama criminale acquisita nel tempo con la lunga e stabile presenza sul territorio, anche durante il periodo di detenzione dei suoi referenti; avvalendosi altresì della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà, al fine di controllare ed esercitare, in regime di monopolio, attività illecite, mantenendo così gli associati, assistendo loro e le famiglie anche negli inevitabili periodi di detenzione; fatti rilevati in Provincia di Brindisi fino al gennaio del 2016;
  • l’aver cagionato, in concorso con altri dei quali non è stata possibile la corretta identificazione, la morte di DI COSTE Francesco, sparando contro di lui diversi colpi di armi da fuoco e causando anche il ferimento di una passante; il tutto con le aggravanti della premeditazione, dell’aver commesso il fatto al fine di agevolare l’articolazione di appartenenza dell’associazione di tipo mafioso denominata Sacra Corona Unita; di aver agito con metodo mafioso ed avvalendosi, ai fini della commissione del delitto, della forza di intimidazione che promana dal vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva; il tutto attuato dai killers in circostanze (la processione dei Sepolcri) e in un luogo (in prossimità della piazza centrale di Latiano) frequentato da numerosissime persone, convinti dell’impunità per la nota appartenenza alla Sacra Corona Unita; fatto accaduto a Latiano l’08.04.2004;
  • e perché – come già detto in concorso con altri di cui non è stata possibile l’identificazione – al fine di commettere l’omicidio di cui sopra, illecitamente portava in luogo pubblico delle armi; il tutto con le aggravanti di aver agito con metodo mafioso e di aver commesso il fatto per agevolare l’attività dell’associazione mafiosa denominata Sacra Corona Unita; fatto accaduto a Latiano l’08.04.2004.

Il D’ERRICO Vitantonio, alle prime luci dell’alba di oggi 11.09.2017, è stato quindi raggiunto dagli investigatori della Squadra Mobile brindisina che lo hanno tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare cui si è accennato, emessa nei suoi confronti.

Dopo la redazione dei necessari atti di polizia giudiziaria ed il rituale avviso al P.M. titolare delle indagini della direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, il D’ERRICO è stato tradotto presso la Casa Circondariale del sopra indicato Capoluogo per ivi essere mantenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.

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